Gli assessori sardi degli Enti locali, Francesco Spanedda, e dell'Industria, Emanuele Cani, intervengono sulla sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato l'illegittimità di alcune disposizioni della normativa regionale in materia di aree idonee, "La transizione energetica - hanno detto - non è un processo neutro né automatico che bisogna necessariamente governare. Questo significa assumersi una responsabilità politica chiara, fondata su pianificazione, regole certe e coinvolgimento delle comunità locali".

 "La Sardegna non può essere considerata uno spazio vuoto da occupare - sottolineano i due esponenti della Giunta Todde - ma un territorio complesso, ricco di valori ambientali, culturali e identitari che devono essere tutelati anche mentre si accelera la transizione energetica". In questo quadro si inserisce il lavoro svolto dalla Regione Sardegna con la legge regionale 20/2024, successivamente integrata, che ha rappresentato un "argine concreto alla trasformazione indiscriminata del paesaggio sardo in paesaggio industriale".

"A legislazione vigente - evidenziano - il paesaggio sardo è stato preservato. La Regione ha esercitato fino in fondo il proprio ruolo di governo".    

La sentenza della Corte costituzionale è stata accolta dalla Regione come un punto di riferimento fondamentale per chiarire una fase caratterizzata da una normativa statale incoerente, che ha complicato l'esercizio delle competenze regionali.

I punti salienti della sentenza includono la mancanza di competenza riguardo agli impianti offshore, con una voce residua nella regolamentazione dell'attacco a terra; l'assenza di un divieto generale sulle aree non idonee, sostituito da un'istruttoria più rigorosa; la questione dei progetti già approvati, che possono essere bloccati solo dopo valutazioni tecniche e scientifiche fondate, confermando la priorità della non idoneità sull'idoneità.

Spanedda e Cani mettono in evidenza anche il cambiamento in corso nel contesto normativo nazionale, orientato verso una valutazione dettagliata degli interventi individuali anziché una pianificazione basata su aree.