In Sardegna

Partito radicale: "Garante dei detenuti intervenga sul caso Cocco"

"Il dottor Tomaso Cocco trasferito in un penitenziario siciliano per ragioni note solo a chi ha preso il provvedimento"

Partito radicale:

Di: Redazione Sardegna Live


"Ci risulta che le ragioni per le quali il dottor Tomaso Cocco è stato trasferito da un penitenziario sardo a uno siciliano sono note solo a chi ha preso questo provvedimento. Questo per dire che, proprio perché non sono note le ragioni della deportazione del dott. Cocco dalla Sardegna alla Sicilia, dobbiamo innanzitutto ritenere incomprensibile ed immotivato il trasferimento". Queste le parole del segretario del Partito Radicale Maurizio Turco.

"Siccome abbiamo appena affrontato il caso di Beniamino Zuncheddu vogliamo prevenire di dover parlare di un caso Tomaso Cocco. Chiediamo quindi al Garante nazionale dei detenuti di voler seguire il caso proprio per la particolarità del provvedimento. Sperando che sia solo un caso e non una procedura consolidata", conclude.

Tomaso Cocco, primario di Terapia del dolore dell'ospedale Binaghi di Cagliari, è finito in manette il 27 settembre 2023 nell'ambito dell'operazione Monte Nuovo, l'indagine coordinata dalla Dda del capoluogo sardo su una presunta associazione con intrecci tra criminalità locale e istituzioni.

Il blitz dei carabinieri del Ros aveva portato in carcere 13 persone, 18 invece erano finite ai domiciliari. Tra gli arrestati, l'ex assessora regionale all'Agricoltura Gabriella Murgia e il primario Cocco, considerati dagli inquirenti il punto di unione tra i gruppi criminali e le istituzioni. Il 19 ottobre 2023 il tribunale del Riesame aveva deciso i domiciliari per l'ex esponente della Giunta Solinas, confermando il carcere per il medico cagliaritano. Lo stesso tribunale aveva fatto cadere per Murgia e Cocco le accuse di associazione a delinquere di stampo mafioso e associazione segreta, mantenendo la contestazione di associazione semplice.

Detenuto dal giorno dell'arresto nel carcere di Cagliari Uta, il primario era stato trasferito nel gennaio scorso all'Alta Sicurezza del penitenziario Pagliarelli di Palermo, tra i detenuti più pericolosi di Cosa Nostra.

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