Arzana

Il latitante di Arzana Attilio Cubeddu: ricercato dal 1997

La caccia alla “primula rossa” non si è mai fermata

Il latitante di Arzana Attilio Cubeddu: ricercato dal 1997

Di: Redazione Sardegna Live


Dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro, si assottiglia l'elenco dei latitanti di massima pericolosità inseriti nell'elenco speciale stilato dal Ministero dell'Interno.

Tra loro, Attilio Cubeddu, nato il 2 marzo 1947 ad Arzana (Nuoro). È ricercato dal 1997, per non aver fatto rientro, al termine di un permesso, nella Casa Circondariale di Badu è Carros (NU), dove era ristretto, per sequestro di persona, omicidio e lesioni gravissime. Il 18 marzo 1998 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali.

Fu coinvolto nel sequestro dell'imprenditore Giuseppe Soffiantini e nell'omicidio del poliziotto Samuele Donatoni, reati per i quali venne condannato rispettivamente a 30 anni e all'ergastolo, Cubeddu.

ASSOLTO DOPO OLTRE 20 ANNI - Nel 2017, però, nel processo di revisione, la Corte d'assise d'appello di Perugia cancellò la pena dell'ergastolo inflitto al latitante sardo - difeso dagli avvocati Rita Dedola e Francesco Marongiu - per l'omicidio dell'ispettore dei Nocs, Samuele Donatoni, morto in uno scontro a fuoco durante le indagini sul sequestro dell'imprenditore Soffiantini. La sentenza del 2017 quindi confermò i 30 anni per il sequestro, ma assolse il latitante dall'omicidio.

Erano stati i suoi legali a chiedere la revisione del procedimento che aveva condannato definitivamente il bandito sardo al carcere a vita.

IL SEQUESTRO - Uno dei più brutali sequestri di persona a scopo di estorsione degli anni Novanta. L’imprenditore bresciano Giuseppe Soffiantini rimase nelle mani dei rapitori dell'Anonima Sequestri per 237 giorni.

Venne rapito il 17 giugno 1997, poco dopo le 22, quando tre uomini armati, con il volto coperto, fecero irruzione nella sua villa, legarono la moglie in cantina e poi portarono via l’imprenditore. L'allarme venne dato solo la mattina seguente, quando il giardiniere e la cameriera trovano la donna legata e imbavagliata.

"Non fate del male a nostro padre, è malato di cuore, necessita della somministrazione quotidiana di un farmaco salvavita": l’appello ai rapinatori da parte della famiglia Soffiantini.

La prima richiesta di riscatto fu di 20 miliardi di lire. In una lettera, i sequestratori indicarono il luogo, il tragitto da compiere e tutte le istruzioni da seguire per il pagamento.

Il terribile 17 ottobre 1997, giorno dello scambio, nell’operazione dei Nocs organizzata per liberare Giuseppe Soffiantini perse la vita nel conflitto a fuoco l'ispettore Samuele Donatoni, 32 anni. Donatoni vestì i panni dell’emissario della famiglia Soffiantini che doveva consegnare di persona il denaro ai banditi, ma qualcosa andò storto. Chi fu a sparare al poliziotto? Per decenni si è cercato di fare chiarezza su quanto accaduto.

Il rapimento di Soffiantini durò fino al 9 febbraio 1998 quando venne liberato ad Impruneta, in provincia di Firenze dopo il pagamento da parte della famiglia di un riscatto di cinque miliardi di vecchie lire.

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