Pasqua e aperture festive nei negozi. I sindacati: “Mari e monti affollati, ma i carrelli della spesa vuoti”
I sindacalisti Milazzo, Atzori e Ardau sulle aperture del ponte pasquale nel settore commercio
Di: Alessandro Congia
Lo affermano provocatoriamente i tre Segretari Generali di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uil-Tucs Sardegna. Infatti le Federazioni regionali considerato che, molte aziende del settore, indistintamente della piccola, media e grande distribuzione commerciale, intendono ancora una volta garantire l’apertura nei giorni 21, 22 e 25 aprile e 1 maggio, Pasqua e festività nazionali, hanno proclamano lo sciopero per l’intera giornata in dette giornate per tutti i lavoratori operanti nelle aziende del settore commercio dell’intera regione; sciopero del settore che coinvolgerà i 15mila addetti sardi del settore.
Iniziativa di lotta volta a ribadire la totale contrarietà alle aperture nei giorni festivi, oramai uniche occasioni per gli addetti del settore di ritrovarsi in famiglia. La vita perennemente attiva, l’eccesso di consumismo e il Decreto di liberalizzazione del settore di Monti, hanno portato gli addetti del settore a dover lavorare per appena 15 euro lordi ogni domenica e tutte le festività, in previsione, per il 2019 con ben 58 aperture festive e domenicali. Va ricondotto ad equilibrio, questa curiosa situazione dove il commercio è scambiato per un servizio pubblico essenziale.
“Chiediamo al neo Assessore al Commercio Gianni Chessa un intervento in tal senso - affermano i sindacalisti Milazzo, Atzori e Ardau - per riportare al senso originario il servizio commerciale anche nell’interesse degli addetti, ormai vittime incolpevoli di un consumismo che svuota i mari e i monti a favore dei centri commerciali affollati di clienti anche nei giorni di festa”.