Cagliari

Droga nell’Isola, sgominata la banda affiliata tra la Camorra e ‘Ndrangheta

Quattro persone sono finite in arresto, duro colpo al sodalizio che operava tra la Penisola e la Sardegna

 Droga nell’Isola, sgominata la banda affiliata tra la Camorra e ‘Ndrangheta

Di: Alessandro Congia


Nelle province di Roma, Viterbo e Varese, i carabinieri della Compagnia di Carbonia, coadiuvati dai militari dei Reparti territorialmente competenti, a conclusione dell’operazione convenzionalmente denominata “Ichnos”, hanno dato esecuzione a 4 ordinanze di custodia cautelare (2 incarcere e 2 agli arresti domiciliari) disposte dal Tribunale di Cagliari nei confronti di soggetti italiani ed un albanese, ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata al traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, da destinarsi allo spaccio anche a minori (art.74 del D.P.R. 309/90). 

La custodia cautelare in carcere è stata applicata nei confronti di Vincenzo Polito, nato a Roma il 21 dicembre 1970, attualmente detenuto presso il carcere di Rebibbia e Ismail Rebeshi, nato in Albania il 23 maggio 1983, residente a Viterbo, proprietario di un deposito auto e di un Night Club di Viterbo. Questi sono stati i fornitori extraregionali dell’associazione sarda capeggiata da Sandro Arzu e Alessandro Ghisu: entrambe pericolose, nonostante i sequestri di rilevanti quantitativi di cocaina ed eroina operati nel corso dell’indagine, non hanno cessato la propria attività illecita, continuando il flusso costante di eroina-cocaina e denaro tra il continente e la Sardegna, fungendo da tramite stabile tra le organizzazioni criminose dedite al traffico di droga operanti sia in varie parti d’Italia (Lazio e Lombardia) che all’estero (con soggetti di origine albanese).

In particolare Polito, legato alle cosche di ’ndrangheta della provincia di Reggio Calabria, è stato arrestato nel marzo scorso nell’ambito di una maxi operazione dei carabinieri del provinciale di Roma, che ha smantellato due gruppi criminali, uno di stampo camorristico e l’altro legato alle ‘ndrine calabresi, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti (cocaina) aggravata dall’uso delle armi. 

Le indagini

Le indagini hanno consentito di appurare che Polito ha ceduto, da settembre a dicembre 2017, circa 50 chili a Sandro Arzu. Il Rebeshi, invece, il più importante referente per lo spaccio di droga a Viterbo e nel suo hinterland, legato alla criminalità italiana e a quella albanese, riforniva il gruppo sardo sia di cocaina ma anche di eroina, come dimostrato dall’arresto di due corrieri ad Olbia a cui sono stati sequestrati di 1,5 chili di eroina che doveva essere consegnata a Ghisu. Il Rebeshi, già arrestato nel 2008 dalla DDA di Roma per traffico internazionale di droga, in seguito, pur sotto la copertura di due attività apparentemente lecite (essendo proprietario e gestore del night club Shisha e di un deposito auto a Viterbo) ha mantenuto un ruolo predominante nel reperimento della droga e nello spaccio nel centro Italia. Medesimo, legato a trafficanti internazionali albanesi, è accusato di aver fornito al gruppo sardo, da novembre2017 afebbraio 2018,1,5 kgdi eroina e6 kgdi cocaina. 

Arresti domiciliari

Sono andati agli arresti domiciliari Massimo Leoni, nato a Castellanza il 16 giugno 1976, residente a Mozzate, e Giuseppe Tinenzo nato a Torre Annunziata il 21.5.1978, residente a Somma Lombarda, che in diverse occasioni hanno partecipato alle forniture di droga destinate al sodalizio sardo facente capo a Ghisu e Arzu. I provvedimenti restrittivi de qua scaturiscono dagli esiti di una complessa attività investigativa condotta dall’aliquota operativa della Compagnia Carabinieri di Carbonia dal mese di settembre 2017, sotto la direzione e il coordinamento della DDA di Cagliari, che hanno consentito di disarticolare un’articolata compagine criminale  operante sia in varie parti d’Italia, dalla Sardegna al Lazio e alla Lombardia, che all’estero  che, dotata di una stabile struttura operativa con una forte rete di legami con gli ambienti della criminalità organizzata della Camorra e ‘Ndrangheta, era dedita al sistematico traffico e smercio illecito di ingenti quantitativi di droga, principalmente cocaina ed eroina; avente contatti con fornitori di stupefacenti in Sud America (Colombia) ed in Albania. 

La banda

In particolare, le indagini, sviluppatesi per diversi mesi, hanno posto in luce l’esistenza di un’articolata organizzazione illecita operante nella direttrice Sardegna - Lazio - Lombardia per il traffico di droga che veniva fornita dai soggetti destinatari delle odierne misure cautelari; i rilevanti quantitativi di droga, cocaina ed eroina, movimentati nel periodo considerato, denotano lo stabile collegamento con ambiti criminali in grado di fornire ingenti quantitativi di stupefacente. Gli arrestati tutti gravati da precedenti penali gravi e specifici: Vincenzo Polito, attualmente ristretto presso il carcere Rebibbia, oltre ad aver riportato condanne per delitti contro il patrimonio e in materia di armi, a gennaio 2017, è stato condannato ad 8 anni e 6 mesi per traffico di stupefacenti, ed ha continuato nell’attività criminosa garantendo al gruppo dei sardi le forniture di stupefacente riscontrate nelle investigazioni. 

La droga

A riscontro di quanto emerso dalle indagini, sino ad oggi, la medesima operazione ha già consentito di arrestare 5 persone, in flagranza di reato, con l’accusa di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti, nei mesi di novembre 2017 e gennaio 2018 ad Olbia, Lanusei e Macomer;

eseguire 15 fermi di indiziato di delitto in tutta la Sardegna, sgominando un gruppo criminale strutturato che, spartendosi il traffico di droga da nord a sud, dal mese di settembre2017 aquello di febbraio 2018, aveva organizzato e importato sull’isola circa 85 chili di stupefacente; sequestrare15 kgdi cocaina e1,5 kgdi eroina; sequestrare 37.145 euro, quale parte del provento dell’attività criminale; rinvenire e sequestrare 1 pistola a tamburo di fabbricazione belga e munizionamento vario, detenuti illegalmente. 

Nell’ambito di tali operazioni svolte dal Nucleo Operativo della Compagnia di Carbonia, (nella foto in alto, il capitano Lucia Dilio), a settembre scorso, in una località nei pressi di Castiadas, sono stati rinvenute e sequestrate armi e munizioni varie tra cui un fucile mitragliatore, 2 fucili semiautomatici, 1 bomba a mano, 2 mine antiuomo ed esplosivo unitamente ad altro materiale destinato al travisamento, occultati in un'area boschiva per cui sono ancora in corso accertamenti, anche di natura tecnica, in ordine ad una eventuale connessione con reati contro il patrimonio e la persona.

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