Pozzomaggiore

Successo per “Faeddende de Puttumajore”

Applausi per i tre ragazzi e i loro studi sul paese

Successo per “Faeddende de Puttumajore”

Di: Antonio Caria


Un gremito Nuovo Teatro Santa Croce ha ospitato nella giornata di domenica 23 settembre, “Faeddende de Puttumajore”, un appuntamento fortemente voluto dall'Amministrazione comunale di Pozzomaggiore e dalla Pro loco.

Un evento di alto interesse culturale che ha visto coinvolti tre giovani ragazzi, Antonio Carboni (laureato in scienze dei beni culturali), Luisa Calaresu (laureata in Storia dell’Arte) e Matteo Emanuele Dettori (Maresciallo dei Carabinieri) che hanno svolto un attento e accurato lavoro di ricerca sulla storia del paese dal punto di vista archeologico, storico, artistico e archivistico.

La serata è stata aperta dai saluti istituzionali della Vicesindaca Lisa Mannu, artefice dell'evento, che ha voluto elogiare i tre ragazzi che, uniti dall'amore per Pozzomaggiore e un forte attaccamento alle loro radici, hanno deciso di condividere i risultati delle loro ricerche dal Medioevo sino al 1900.

Carboni ha illustrato le varie fasi della costruzione della Chiesa di Santa croce, in modo particolare della cripta. La Calaresu ha descritto i palazzi, le opere d'arte e i vari elementi architettonici facendo un raffronto con altre opere presenti in Sardegna. L'analisi si è soffermata, in modo particolare, sul Crocifisso custodito nella Chiesa di Santa Croce e sulla statua di San Giorgio, in estofado de oro. Dettori ha posto l'accento sui legami tra Pozzomaggiore e le vicende della nobiltà sarda, dagli Amat ai Pinna, dai Melone ai Diaz.

Un lavoro di ricerca reso possibile anche al materiale presente nell'archivio comunale, nell'archivio parrocchiale, nell'archivio di Stato e nell'archivio della Corona d'Aragona. L'esposizione è stata accompagnata dalla proiezione d'immagini e documenti archivistici.

Al termine, La Mannu ha voluto sottolineare il fatto che siano stati proprio dei giovani a compiere questi studi. Un segno che, a suo modo di vedere, mette in risalto il senso di appartenenza al paese anche nelle nuove generazioni.

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