Cagliari

Il viaggio poetico di Alessandra Fanti

La raccolta “Emersioni” suggella il talento creativo di una grande autrice cagliaritana

Il viaggio poetico di Alessandra Fanti

Di: Giuliano Marongiu


La poesia è una mano gentile che si muove tra i versi: canta la vita di chi guarda al mondo con occhi diversi, cogliendo il sussurro di inesplorate sensazioni.

La poesia è anche lo sguardo interiore di una donna, Alessandra Fanti, che ha raccolto le sue “voci” nella raccolta “Emersioni”, addentrandosi con grazia e gratitudine nell’intimo “esistente” del vissuto universale.

I suoi occhi vedono più di quel che appare, dipingono con trasparenza, scavano negli strati dell’anima, conoscono l’amaro dell’amore che a sua volta riconosce la potenza dell’amare.

Il tocco è delicato, come quello di chi si muove con generosità e altruismo verso un mondo in cui il “diverso” genera differenze di forme e non di valore, aprendosi ad un abbraccio che combatte contro le “storture” di una società ostile, che classifica e non qualifica i legami tra le persone, che asciuga il fluido che li attraversa sigillando aridità.

“Emergere” significa salire, venir fuori da un nascosto di “dentro”, affacciarsi attraverso l’impeto della poesia per allineare un percorso da intraprendere, per disegnare una strada da percorrere.

E’ la “scelta” di muoversi nel sofferto individuale che agita e rende lucido il pensiero che consente di approdare all’analisi che l’autrice rivela con profondità e leggerezze, tra i versi del suo immediato creativo.

Con la sua opera d’esordio, la poetessa cagliaritana affida alla casa editrice “La Vita Felice” una collana di perle che si apre con la presentazione di Rita Pacilio.

Sono cose semplici quelle di cui ti parlo - recita il passaggio di una poesia -  sono quelle che so, pochissime in realtà. Bisogno e gratitudine/stupore e lontananza/amore e ogni suo contrario”.

L’approdo editoriale premia il rapporto che unisce Alessandra Fanti all’attività lirica, nutrita sempre di passione e coltivata con costante partecipazione.

Il suo “viaggio” letterario accarezza le corde del sensibile come una necessità: immediato è lo stile con cui si appalesa.

“Non c’è dietro le mie parole nient’altro che qualcosa che accade. – afferma l’autrice - Io non so scrivere, non so come si fa. A volte mi vengono in mente delle cose e le metto lì. Mi rendo conto che qualcuna viene bene. Ma continuo a non sapere come si fa. Per cui ogni parola potrebbe essere l’ultima”.

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