Un incontro “teso” e senza concessioni quello tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, durato due ore e mezza alla Casa Bianca e concluso bruscamente. “Penso che abbiamo finito. Vediamo cosa succede la prossima settimana”, ha tagliato corto Trump, riferendosi al suo prossimo faccia a faccia con Vladimir Putin a Budapest.

Secondo Axios, il tycoon si è mostrato inflessibile: nessuna intenzione di fornire all’Ucraina i missili Tomahawk. “Darli a Kiev sarebbe un’escalation, e poi anche noi ne abbiamo bisogno”, ha detto. Solo pochi giorni prima sembrava invece pronto a usarli come leva con Putin, minacciando di inviarne “2.000 a Kiev”. Ma il cambio di rotta, osservano le fonti, potrebbe essere legato al nuovo vertice in programma con il leader russo.

Zelensky, consapevole della difficoltà, ha ammesso di essere “realista” sulla possibilità di ottenere i Tomahawk. “Penso che la Russia abbia paura dei Tomahawk, davvero paura, perché è un’arma potente”, ha dichiarato in conferenza stampa.

Trump, dal canto suo, ha sostenuto che “ci sono ottime chance che la guerra possa finire rapidamente, anche senza i Tomahawk”. Ha escluso per ora un vertice a tre con Putin e Zelensky perché tra i due “c’è troppo odio”, ma ha assicurato che “Putin vuole che la guerra finisca”.

Durante il successivo confronto tra Zelensky e i leader europei, il premier britannico Keir Starmer ha proposto di lavorare con Washington a un piano di pace, mentre il segretario della Nato Mark Rutte ha chiesto un incontro urgente tra i consiglieri per la sicurezza.