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Airbnb passa all’attacco sul tema dell’overtourism e lancia un appello ai leader delle dieci città più visitate dell’Ue, chiedendo “politiche globali che tengano conto dell’intero ecosistema turistico”, non solo degli affitti brevi. “L’overtourism sta peggiorando dove Airbnb è stato limitato”, denuncia la piattaforma, che cita un nuovo rapporto secondo cui nel 2023 gli hotel hanno registrato cinque volte più pernottamenti rispetto a Airbnb.
Secondo il vicepresidente delle Politiche pubbliche, Theo Yedinsky, “se le città vogliono ridurre seriamente il problema dell'overtourism, devono affrontare l'impatto schiacciante degli hotel”. E aggiunge: “L’Europa ha bisogno di più abitazioni, non di più hotel”.
Nel mirino anche crociere e voli: a Barcellona i crocieristi hanno toccato quota 3,59 milioni nel 2024, +53% in un anno. I voli sono in ripresa: Ryanair ha superato i 200 milioni di passeggeri, mentre United e Delta hanno aumentato del 23% e 13% i collegamenti dagli Usa verso l’Europa.
Immediata la replica degli albergatori italiani: “Senza ritegno”, commenta Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi. “Oggi ci sono 32mila hotel e oltre 600mila annunci su Airbnb. Dal 2008 gli alberghi sono diminuiti, mentre gli affitti brevi sono esplosi. E i loro dati confermano che il fenomeno si concentra nei centri storici”.