La Giunta regionale ha approvato l’Accordo quadro che definisce le Linee guida per la campagna vaccinale antinfluenzale 2025/2026 destinata ai pediatri di libera scelta, insieme alle nuove indicazioni per l’immunizzazione passiva contro il virus respiratorio sinciziale (VRS), tra le principali cause di infezioni respiratorie nei neonati e nei bambini molto piccoli. La misura, proposta dall’Assessorato della Sanità, punta a rafforzare la prevenzione e ampliare la copertura vaccinale in una stagione influenzale che, secondo le previsioni ministeriali, potrebbe rivelarsi particolarmente impegnativa.

«La campagna vaccinale 2025/2026 rappresenta un tassello fondamentale della strategia regionale di prevenzione. Rafforziamo il ruolo dei pediatri di libera scelta, rendendo più semplice e più vicina alle famiglie la possibilità di vaccinare i propri figli contro l’influenza e di proteggerli dalle complicanze del virus respiratorio», afferma l’assessore Armando Bartolazzi.

Le aziende sanitarie metteranno a disposizione dei pediatri fino a 15.000 dosi di vaccino antinfluenzale, distribuite in base alla popolazione assistita da ciascuna ASL. In media ogni pediatra potrà somministrare 150 dosi, con la possibilità di compensazioni tra territori. L’obiettivo è sostenere i Dipartimenti di Prevenzione e facilitare l’accesso alla vaccinazione per la fascia 6 mesi–18 anni, ritenuta prioritaria.

Per quanto riguarda il VRS, sono previste 3.327 dosi di anticorpo monoclonale da distribuire nei punti nascita delle otto ASL tra ottobre 2025 e marzo 2026, così da garantire una protezione immediata ai neonati nelle prime settimane di vita. I pediatri potranno inoltre somministrare il farmaco nei propri ambulatori agli assistiti che ne hanno diritto.

Il progetto prevede l’obbligo di registrare ogni somministrazione tramite sistemi interoperabili con le piattaforme nazionali e regionali, assicurando tracciabilità e tutela dei dati sanitari. Le attività saranno coperte dai fondi aziendali delle ASL.

«La distribuzione nei punti nascita delle dosi di anticorpo ci permette di intervenire tempestivamente sui neonati, la fascia più fragile. È un investimento concreto nella salute dei nostri bambini e un passo importante per alleggerire il carico sui pronto soccorso e sui reparti pediatrici durante i mesi più critici», conclude Bartolazzi.