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Tecnici, contabili e referenti dei centri parrocchiali sono stati ascoltati oggi in Tribunale a Sassari nel processo che vede imputati Tonino Becciu, fratello del cardinale Angelo Becciu, il vescovo di Ozieri Corrado Melis e altre sette persone. Le accuse, contestate a vario titolo, riguardano peculato, riciclaggio, false dichiarazioni al pm e favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta sull’uso ritenuto illecito di oltre 2 milioni di euro dell’8xmille e di fondi vaticani destinati alla Diocesi di Ozieri.
I testimoni indicati dalla Procura hanno risposto alle domande del collegio giudicante presieduto da Giancosimo Mura (con Monia Adami e Sara Pelicci a latere), del pm Gianni Caria e dei difensori: Ivano Iai per gli imputati ecclesiastici e Antonello Patanè per gli altri.
Un geometra ha spiegato l’incarico ricevuto per i lavori legati alla Cittadella della solidarietà, progetto finanziato dalla Cei per la realizzazione di un complesso destinato a ospitare gli uffici della diocesi, la Caritas e una struttura di accoglienza per persone in difficoltà.
Sono poi intervenute la responsabile della contabilità della diocesi, che ha chiarito le modalità di gestione dei fondi e dei progetti dell’8xmille, e la segretaria della Spes, che ha illustrato l’amministrazione della cooperativa guidata da Tonino Becciu e le iniziative realizzate con la diocesi per finalità caritatevoli.
Infine, i responsabili dei centri parrocchiali di Monti e di San Nicola, frazione di Ozieri, hanno confermato di avere ricevuto dalla Caritas diocesana, tramite la Spes, beni di prima necessità destinati alle famiglie bisognose.






