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Dal 1° settembre due presidi su cinque del servizio antinquinamento marino in Sardegna verranno soppressi dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica. A darne notizia è il segretario generale della Filt Cgil, Arnaldo Boeddu. Da quella data spariranno dai porti di Arbatax e Oristano le due motonavi che finora hanno garantito la tutela delle coste e del mare.
"Sino al 31 di agosto – precisa il leader sindacale – erano previsti cinque presidi di antinquinamento dislocati nei porti di Arbatax, Cagliari, Golfo Aranci, Oristano e Porto Torres. In previsione della scadenza della convenzione, il ministero si sarebbe dovuto pronunciare entro il 12 di agosto per una proroga, ma tutto è stato rinviato e a oggi l'unica certezza è che le due motonavi presenti nei porti di Arbatax e Oristano andranno via. Tutto questo comporterà – denuncia Boeddu – oltre a un evidente danno sotto l'aspetto della tutela dell'ambiente, anche una perdita di posti di lavoro e di professionalità".
Il segretario della Filt sottolinea anche le conseguenze operative: "Non si può e non si deve sottovalutare la distanza di miglia marine dagli altri porti. Nel vasto territorio dell'Ogliastra e dell'Oristanese, in caso di urgenza di intervento, le motonavi arriverebbero non prima di dieci-quindici ore, ovvero quando il disastro ambientale si è ampiamente compiuto".
"Malgrado questa situazione – attacca Boeddu – il Ministero ha visto di bene di disporre un taglio del servizio di quasi il 50% in una regione fragile e molto esposta come la Sardegna". Il sindacato annuncia iniziative con sindaci e rappresentanti locali per chiedere un passo indietro al Ministero.