Sciopero e mobilitazione oggi per i docenti Cobas, in piazza contro le prove Invalsi e l’intera politica scolastica del governo. Due i presìdi organizzati in Sardegna: a Cagliari, sotto il Consiglio regionale, e a Nuoro in via La Marmora. Accanto alla sigla sindacale, nel capoluogo anche i precari della scuola, in lotta per la stabilizzazione.

Nel mirino, innanzitutto, i test Invalsi, definiti “valutazione decontestualizzata e punitiva”, in contrasto con “la valorizzazione delle differenze e la personalizzazione dei percorsi”. I Cobas contestano anche le nuove indicazioni del governo per i cicli dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, “centrate sulla cultura nazionale come fondamento dell’identità, senza alcuna apertura né alla multiculturalità della società né alla costruzione interculturale e interattiva del sapere”.

Forte la critica al contratto nazionale, che “ha impoverito docenti e Ata con aumenti ridicoli rispetto all’inflazione”, aggravando i carichi di lavoro. Bocciato anche il nuovo sistema di reclutamento, con “concorsi non più abilitanti, graduatorie non trasparenti e nomine gestite da un algoritmo”.

Per i precari, la proposta dei Cobas è “l’immissione in ruolo dopo tre anni di servizio per i docenti e dopo 24 mesi per il personale Ata”. Infine, proteste contro “lo sperpero del Pnrr, il dimensionamento e la riforma degli istituti tecnici e professionali”.

A Nuoro, duri attacchi al ministro Valditara e alle Invalsi: “non hanno determinato alcun sviluppo positivo nel sistema educativo”. Per Nicola Giua (Cobas Sardegna), “non possono misurare competenze poiché sono test decontestualizzati a risposta chiusa o univoca”.

Camilla Soru (Pd): "Serve una legge quadro per la scuola sarda"

"Lavoriamo a una legge quadro sulla scuola sarda, che tenga conto delle peculiarità territoriali, culturali e linguistiche della Sardegna", ha annunciato Camilla Soru, presidente della Seconda commissione, al termine dell’audizione con sindacati e movimenti di base. L’obiettivo è coinvolgere "tutti gli attori della scuola", raccogliendo istanze da chi la vive ogni giorno. Soru auspica anche modifiche allo Statuto per agire su precariato e reclutamento. Riccardo Berutti (Esp) ha denunciato "il mercimonio dei diplomi" e chiesto "gli stati generali dell’istruzione in Sardegna". Ornella Demuru (Precari sardi in cattedra) ha chiesto che "lingua e cultura sarda siano materie obbligatorie", mentre Andrea De Giorgio (Cobas) ha ricordato che "in Sardegna ci sono oltre 10 mila precari" e servono misure per "una scuola davvero inclusiva".