Il processo contro l'uomo accusato di aver manipolato video pornografici inserendo il volto della premier Giorgia Meloni, vedrà le richieste di condanna, che saranno presentate il prossimo 18 novembre a Sassari.

Due agenti della polizia postale di Sassari, testimoni chiave nel caso, hanno raccontato in tribunale come l'imputato non sia sembrato sorpreso durante la perquisizione a casa sua, mentre suo padre, anch'egli coinvolto ma in un diverso percorso legale, è apparso sorpreso e incredulo.

Durante la perquisizione, sono stati sequestrati solo i telefoni cellulari di padre e figlio, senza trovare altro materiale incriminante. Le dichiarazioni fatte dall'imputato in assenza di un avvocato non saranno ammesse al fascicolo, su richiesta della difesa.

La fase istruttoria del processo si è conclusa con la fissazione del dibattimento per il 18 novembre. La premier Meloni, parte offesa nel caso, ha chiesto un risarcimento di 150mila euro destinato alla lotta contro la violenza sulle donne.