Una panchina rossa con tre cuori e due targhette, una con la scritta "Avis Comunale Viddalba" e l'altra con una frase simbolica molto forte, "In nome dell'amore", affiancata dal numero di emergenza 1522 per le vittime di maltrattamenti.

Si tratta del progetto, che ha preso vita lo scorso 14 settembre, della sezione dell'Avis di Viddalba, grazie all'idea di un donatore di sangue, il quale, mentre passeggiava in piazza nel paese, ha pensato a quanto potesse starci bene una panchina rossa, per ricordare le vittime di femminicidio e portare la comunità a riflettere.

"La data del 14 settembre era anche il secondo anniversario della morte di una ragazza che a luglio di due anni fa divenne donatrice, e che purtroppo dopo due mesi divenne vittima di femminicidio - afferma ai microfoni di Sardegna live la promotrice della giovane sezione della provincia di Sassari, Pasqualina Fadda -. Dopo alcuni giorni, si è saputo della tragica storia di Cinzia Pinna, anche lei vittima di femminicidio, e abbiamo quindi deciso di dedicare a queste due ragazze e a tutte le vittime la nostra panchina".

Non c'è stata alcuna inaugurazione, nè tanto meno, una festa, "Purtroppo non c'è da festeggiare, solo da riflettere - dice Pasqualina -. Erano presenti i familiari della ragazza, e con loro abbiamo tolto il lenzuolo bianco che ricopriva la panchina e posizionato dei girasoli, è stato un momento di tristezza, ma anche di stretta vicinanza".

La panchina si trova in una piazzetta del paese di fronte a Piazza Enrico Toti, dove vengono organizzate le raccolte di sangue, "Inoltre nella stessa piazza sorgerà presto il campanile della chiesa, ci saranno diverse occasioni di incontri, e questo ci auguriamo porti le persone a riflettere su un grandissimo problema della nostra società", dice ancora Pasqualina.

Ancora una volta l'Avis dimostra immensa solidarietà e la stretta vicinanza a temi attuali, e la sezione di Viddalba, nonostante sia sorta da poco e la comunità sia piccola, è molto attiva: "Siamo partiti con poco, ma posso dire che i donatori sono generosi e attivi", conclude Pasqualina Fadda.