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La Sardegna respinge il ridimensionamento delle autonomie scolastiche imposto dal Governo. Su proposta dell’assessora alla Pubblica Istruzione Ilaria Portas, la Giunta regionale ha approvato in via preliminare il Piano di Programmazione della rete scolastica per l’anno 2026/2027, confermando le attuali 232 autonomie, inclusi i cinque Centri Provinciali Istruzione Adulti (CPIA), ignorando la norma ministeriale che prevede la soppressione di nove strutture.
La decisione potrebbe portare all’invio di un commissario ad acta, visto che il 3 dicembre scorso il Ministro dell’Istruzione e del Merito e il Ministro per gli Affari Europei, il PNRR e le Politiche di Coesione avevano diffidato la Regione ad adottare entro il 18 dicembre l’atto di dimensionamento secondo i criteri statali, con l’avvertimento che, decorso il termine, “si chiederà al Consiglio dei Ministri di procedere all’esercizio dei poteri sostitutivi”.
“La soppressione di nove Autonomie, come imposto dallo Stato, determinerebbe un forte pregiudizio rispetto ai bisogni reali delle comunità locali della Sardegna, penalizzando la qualità dell'istruzione e l'accessibilità del sistema scolastico – spiega l’assessora Portas –. La riforma statale non considera la sottostima di circa tremila alunni per anno scolastico della nostra regione”.
Portas sottolinea l’approccio collaborativo con il Ministero, ma evidenzia le criticità per il territorio: “Il nostro obiettivo è creare una rete scolastica capace di rispondere alle concrete esigenze delle famiglie e degli studenti, con particolare attenzione alle aree interne. Ciò sarà possibile solo con un contingente statale che rifletta i dati reali della popolazione scolastica”. La Giunta invita dunque il Ministero a un confronto istituzionale costruttivo e si dichiara disponibile a supportare il Commissario ad acta per garantire il corretto avvio dell’anno scolastico.






