L'economia della Sardegna mostra segnali di miglioramento nel corso del 2025, secondo le recenti informazioni fornite dall'indicatore trimestrale dell'economia regionale della Banca d'Italia. Nei primi sei mesi dell'anno, "il Pil è cresciuto dello 0,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente". Questo tasso di crescita si colloca leggermente al di sopra della media nazionale, sebbene sia inferiore rispetto ai dati registrati nelle regioni del Mezzogiorno.

Per quanto riguarda le aziende, il settore alimentare ha registrato buoni risultati, mentre nel campo della metallurgia l'incertezza riguardante la permanenza di alcune produzioni di base sull'isola ha continuato a influenzare negativamente. "In un contesto di riduzione dei tassi di interesse e del costo dell'energia - spiega Bankitalia - le attese delle imprese industriali per i prossimi mesi sono influenzate dalle frizioni commerciali dovute in particolare all'inasprimento dei dazi alle importazioni da parte dell'amministrazione americana. La produzione nelle costruzioni si è un po' indebolita, parallelamente alla riduzione della domanda dei privati. Ha continuato a incrementarsi quella pubblica legata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Nel primo semestre del 2025 le esportazioni regionali sono tornate a diminuire (-17,3% in termini nominali), dopo la lieve crescita osservata nel complesso del 2024".

    Molto bene il turismo: sono cresciuti presenze e passeggeri, soprattutto quelli provenienti dall'estero. Si è arrestato il calo dei prestiti al settore produttivo, in connessione con la progressiva riduzione dei tassi d'interesse e l'aumento della domanda finalizzata agli investimenti.

Le imprese medio-grandi hanno registrato un aumento nei finanziamenti, mentre le aziende di minori dimensioni hanno visto una diminuzione del credito. L'occupazione ha continuato a crescere sopra la media nazionale, anche se il tasso di disoccupazione è aumentato dopo quattro anni di calo. Secondo i dati della Rilevazione sulle forze di lavoro dell'Istat (RFL), il numero di addetti è aumentato del 3,2% nei primi due trimestri rispetto al 2024 (1,4% in Italia). Il tasso di occupazione è ora del 58,6%, con un incremento del 1,5% rispetto all'anno precedente.

Il potere d'acquisto delle famiglie in Sardegna è cresciuto grazie all'"aumento dei redditi nominali e alla stabilità dell'inflazione". I consumi sono aumentati leggermente più della media nazionale, mentre i prestiti alle famiglie hanno registrato un'accelerazione, riflettendo sia l'attività nel settore dei mutui immobiliari che nel credito al consumo.