PHOTO
In Sardegna la prevenzione oncologica arranca. I dati 2023 diffusi dalla Fondazione Gimbe rivelano una realtà preoccupante: nell’Isola l’adesione agli screening gratuiti per tumori a mammella, collo dell’utero e colon-retto è tra le più basse d’Italia.
«Pochi controlli e quindi poca prevenzione», è la sintesi amara del quadro delineato dal report, che evidenzia la distanza tra la Sardegna e la media nazionale. L’adesione allo screening per il tumore alla mammella si ferma al 25,8%, ben al di sotto del 49,3% registrato a livello italiano, posizionando la Regione al penultimo posto. Non va meglio per il pap test, con una partecipazione del 30,7% contro il 46,9% nazionale, e per lo screening del colon-retto, che si attesta al 18% rispetto al 32,5%.
Il report, che analizza punti di forza e criticità dei programmi di prevenzione attiva, ha un doppio obiettivo: aumentare la consapevolezza dei cittadini sull’importanza degli screening e spingere le istituzioni sanitarie ad agire. «È necessario concentrare sforzi organizzativi e comunicazione pubblica su questo pilastro della prevenzione contro il cancro», sottolinea la Fondazione.
La prevenzione resta lo strumento più efficace per salvare vite. Ma senza una rete efficiente, una comunicazione capillare e il coinvolgimento delle comunità locali, anche i migliori strumenti rischiano di rimanere inutilizzati.