Il programma di screening dell'epatite C per la prevenzione, l'eliminazione e l'eradicazione del virus HCV ha fatto tappa nella Casa di Reclusione di Mamone, con la ASL di Nuoro designata come azienda capofila dalla Regione Sardegna.

Grazie alla tecnologia disponibile e al lavoro collaborativo di operatori di diversi settori, oggi, lunedì 8 settembre, sono state effettuate le prime visite nel metaverso. Utilizzando visori speciali, il Dott. Salvatore Zaru, Direttore della Struttura Complessa Medicina Generale dell'Ospedale San Francesco di Nuoro, ha potuto incontrare virtualmente i detenuti che hanno aderito allo screening dell'epatite C presso la Casa di Reclusione di Mamone, senza doversi spostare dalla Piastra Ambulatoriale dell'ospedale, i quali necessitano di ulteriori accertamenti. Il supporto della Piastra Ambulatoriale ospedaliera è stato fondamentale, un innovativo spazio con ambulatori dedicati a diverse specialità, coordinato da Francesco Tuvoni.

"Ho utilizzato il metaverso per una prima visita epatologica in due pazienti ospiti del carcere di Mamone - racconta il dottor Salvatore Zaru - dopo alcuni anni da un primo utilizzo nell’ambito di alcuni corsi di formazione a cui ho partecipato".

"L’utilizzo del metaverso in ambito medico epatologico – prosegue Zaru - apre sicuramente nuove prospettive per la gestione delle visite ma presenta alcune criticità soprattutto in occasione della prima valutazione. La prima visita, a mio parere, rappresenta un momento particolarmente importante, cruciale per raccogliere un’anamnesi dettagliata, instaurare un rapporto di fiducia, svolgere un esame obiettivo tutti aspetti che sono difficilmente ottenibili durante una visita virtuale".

Ancora Salvatore Zaru sulle opportunità della realtà virtuale immersiva: "Le potenzialità di contatto offerte dal metaverso, la mancanza di un contatto diretto può quindi limitare la completezza della valutazione clinica iniziale particolarmente importante nei pazienti con cui si deve instaurare un rapporto che potrebbe durare per un periodo molto lungo. Il metaverso, al contrario, può essere uno strumento estremamente efficace per il follow-up in particolare per problematiche epatologiche; la tecnica consente infatti il monitoraggio a distanza con condivisione di dati, immagini, referti e consente di fornire al paziente un supporto continuo. In particolare nei pazienti con malattie croniche o con necessità di controlli frequenti consente di superare problematiche logistiche, ottimizzando i tempi sia del medico che degli stessi pazienti".

Si tratta di una importante iniziativa a favore della popolazione più fragile – afferma Angelo Zuccarelli, Commissario Straordinario dell’ASL 3 di Nuoro -. Crediamo fortemente in questa attività di prevenzione come strumento per combattere l’insorgenza di queste patologie anche nelle fasce di popolazione in un contesto di misure restrittive. Come ASL di Nuoro è nostra intenzione promuovere sempre più iniziative di uguaglianza ed equità nell’accesso alle cure, e in questo senso crediamo molto nelle nuove tecnologie, Metaverso incluso".