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Il Gip di Cagliari Giorgio Altieri ha convalidato il fermo di Sandro Arzu, chiesto dai magistrati della Dda di Cagliari, e disposto la custodia cautelare in carcere.
Il 56 anni di Arzana, assistito dagli avvocati Rita Dedola e Francesco Marongiu, è accusato dell'omicidio del compaesano Beniamino Marongiu.
Venerdì 30, invece, in tribunale a Lanusei è stata fissata l'udienza di convalida per gli altri quattro indagati per aver concorso all'omicidio e favoreggiamento. Si tratta di Roberto e Sergio Arzu, fratelli dell'ex latitante catturato tre giorni fa a Cagliari, di suo nipote Gianluca e di Piergiorgio Piras, tutti di Arzana.
L'omicidio
Tutto sarebbe stato ripreso dalle videocamere di sorveglianza di piazza Roma ad Arzana: Il killer è inquadrato da più sequenze trafelato con in testa un capellino da baseball. Per uccidere Beniamino Marongiu la mattina del 9 luglio dello scorso anno sparerà ben 15 colpi e utilizzerà due pistole.
Secondo gli inquirenti a impugnare le armi sarebbe stato proprio Sandro Arzu, che secondo quanto emerge da una serie di intercettazioni ambientali nell'auto della vittima oltre a dialoghi telefonici, anticipa quello che avrebbe voluto fare il rivale.
Marongiu anzi ci avrebbe già tentato non riuscendoci ferendo in un agguato Arzu nel 2021. Per l'accusa un delitto che sarebbe un regolamento di conti nell'ambiente del narcotraffico, che l'ex latitante da solo senza un supporto di complici non avrebbe potuto compiere.
Le telecamere riprenderebbero infatti altri tre uomini della famiglia Arzu nel luogo e all'ora dell'omicidio: i fratelli Roberto e Sergio e suo nipote Gianluca. Mentre Piras avrebbe fornito supporto logistico.
Tutti sono destinatari del provvedimento di fermo firmato dai pm della Dda Danilo Tronci e Valentina Vitolo che hanno coordinato l'indagine arrivata alla svolta con gli arresti.