La Guardia di Finanza di Nuoro ha portato alla luce una presunta truffa ai danni del sistema sanitario pubblico che sarebbe stata commessa da una dirigente medica in servizio presso l’Azienda Socio-Sanitaria Locale. Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Nuoro, la professionista, che avrebbe volontariamente optato per il regime di esclusività, potrebbe aver continuato a svolgere attività professionale anche per un centro privato riconducibile al coniuge.

Il regime di esclusività vieta ai medici dipendenti pubblici di esercitare la libera professione al di fuori delle strutture sanitarie autorizzate e garantisce, in cambio, specifici benefici economici. Per questo motivo i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria sono stati chiamati sia a verificare se la dirigente avesse effettivamente operato presso il centro privato, sia a ricostruire l’ammontare delle somme che sarebbero state percepite in violazione del vincolo.

All’esito delle attività investigative, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nuoro ha disposto il sequestro preventivo del presunto profitto del reato. Nei giorni scorsi, su disposizione della Procura, i militari hanno eseguito il provvedimento, sequestrando le liquidità presenti sul conto corrente dell’indagata e una quota dell’immobile in cui opera il centro privato, intestata alla stessa professionista.

Le indagini sono tuttora in corso e la dirigente potrebbe essere chiamata a rispondere dell’ipotesi di truffa aggravata ai danni di ente pubblico. L’operazione della Guardia di Finanza si inserisce nel quadro delle attività di tutela delle risorse destinate a un settore particolarmente sensibile come quello sanitario, fondamentale per la collettività.

Il procedimento penale si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e ogni responsabilità dovrà essere accertata nel corso del successivo processo.