Parte dalla Gallura un segnale di fiducia nella lotta contro la dermatite nodulare contagiosa bovina (Lumpy Skin Disease). Grazie alla collaborazione tra allevatori e servizi veterinari, la copertura vaccinale ha raggiunto il 97% delle aziende e il 95% dei capi bovini, risultati che fanno della Gallura un territorio modello nella gestione dell’emergenza.

Il quadro epidemiologico è profondamente mutato – sottolinea il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbugrazie alla responsabilità e all’impegno degli allevatori galluresi, la campagna vaccinale ha raggiunto livelli tra i più alti d’Italia. Per questo abbiamo scritto ufficialmente alle autorità competenti per chiedere l’eliminazione delle zone di restrizione”.

Cualbu spiega che “sono pochissime le aziende che non hanno completato le vaccinazioni, ma è fondamentale premiare chi ha seguito le regole. Serve un doppio binario: sostegno concreto e riconoscimento del lavoro corretto fatto da chi si è messo in regola”. L’obiettivo, sottolinea, è permettere la ripresa della movimentazione e della commercializzazione dei capi, “vitali per le nostre aziende che ogni giorno perdono economia”.

Anche il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba, ribadisce l’urgenza di riaprire i canali commerciali: “Il comparto bovino ha pagato un prezzo altissimo. Ogni giorno che passa è un giorno perso nella competizione dei mercati. Dobbiamo ridare fiato alle aziende che hanno fatto tutto ciò che era richiesto e oggi meritano di poter ripartire”.