Le domus de janas diventano il 61° sito italiano a essere incluso nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco, confermando l'Italia come il paese con il maggior numero di siti riconosciuti a livello globale. Il Comitato del Patrimonio Mondiale, riunito a Parigi per la sua 47° sessione, ha annunciato oggi l'iscrizione delle "Tradizioni funerarie nella Preistoria della Sardegna: le domus de janas".

Questo riconoscimento sottolinea l'Eccezionale Valore Universale delle tombe scavate nella roccia, conosciute anche come "case delle fate", che forniscono importanti testimonianze sulle pratiche funerarie, le credenze religiose e l'evoluzione sociale delle antiche comunità neolitiche dell'isola. Caratterizzate da complessi schemi architettonici e decorazioni simboliche, le domus de janas rappresentano la forma più diffusa di architettura funeraria ipogea nel Mediterraneo occidentale.

Questo sito seriale è composto da diverse componenti distribuite in varie aree dell'isola, soprattutto nella parte centro-settentrionale, spesso raggruppate in necropoli che potrebbero essere state connesse a insediamenti, villaggi e luoghi di culto. L'origine di queste antiche tombe a camera risale al Neolitico Medio I (V millennio a.C.), con prove della loro continua utilizzazione e modifica nei periodi successivi fino all'era nuragica. La candidatura è stata presentata dall'Associazione CeSIM Sardegna e dalla Rete dei Comuni delle domus de janas, con il Comune di Alghero come capofila, basandosi sul criterio III della Convenzione del 1972 e mettendo in evidenza l'unicità e l'eccezionalità di questa tradizione culturale ormai scomparsa.

Attraverso la diversità architettonica, le complesse decorazioni e l'evoluzione planimetrica delle tombe ipogee, viene documentata in modo incomparabile l'organizzazione sociale, i rituali e le credenze spirituali delle antiche comunità sarde, evidenziando continuità e cambiamenti culturali fino all'inizio dell'Età del Bronzo. Il processo di candidatura, supervisionato dall'Ufficio Unesco del Ministero della Cultura in collaborazione con gli enti territoriali, ha coinvolto attivamente diversi soggetti locali, inclusi i Comuni coinvolti.

 La Regione Sardegna ha sostenuto la candidatura anche per l'aspetto finanziario. Il risultato è stato conseguito grazie all'azione sinergica del Ministero della Cultura, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e della Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unesco. "Il successo della candidatura - si legge in una nota del Mic - rappresenta l'ennesima conferma dell' apprezzamento dell'Organizzazione Internazionale per il lavoro svolto dal governo italiano per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale della nazione". 

Le domus de janas, termine che in sardo significa "case delle fate", riconosciute dall'Unesco sono 17 e sono, in particolare, i monumenti ricompresi nel sito seriale "Arte e architettura della Sardegna preistorica. Le domus de janas": Necropoli di Anghelu Ruju (Comune di Alghero), Necropoli di Puttu Codinu (Comune di Villanova Monteleone), Necropoli di Monte Siseri / S'Incantu (Comune di Putifigari), Necropoli di Mesu e Montes (Comune di Ossi), Necropoli di Su Crucifissu Mannu (Comune di Porto Torres), Domus de janas dell'Orto del Beneficio Parrocchiale (Comune di Sennori), Domus de janas della Roccia dell'Elefante (Comune di Castelsardo), Parco dei Petroglifi (Comune di Cheremule), Necropoli di Sant'Andrea Priu (Comune di Bonorva), Necropoli di Sa Pala Larga (Comune di Bonorva), Necropoli di Los Forrighesos (Comune di Anela), Necropoli di Ispiluncas (Comune di Sedilo), Necropoli di Mandras / Mrandas (Comune di Ardauli), Necropoli di Brodu (Comune di Oniferi), Necropoli di Istevene (Comune di Mamoiada), Parco Archeologico di Pranu Mutteddu (Comune di Goni) e Necropoli di Montessu (Comune di Villaperuccio). 

LE DICHIARAZIONI DELLA PRESIDENTE DELLA REGIONE, ALESSANDRA TODDE

"L'ingresso delle domus de janas nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco rappresenta un riconoscimento di straordinaria importanza per la Sardegna e per l'intera Italia", ha detto la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde.

"Questo risultato è il frutto di un lavoro corale della Regione, del ministero della Cultura, del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, della Rappresentanza italiana presso l'Unesco, del Cesim e dei comuni sardi coinvolti - aggiunge - È un traguardo storico che rafforza il senso di appartenenza delle nostre comunità e apre nuove opportunità di crescita: dallo sviluppo di un turismo culturale sostenibile alla creazione di occupazione, fino alla valorizzazione dei territori più interni e delle giovani energie locali".

"Con la loro diffusione capillare e la ricchezza simbolica di molti siti decorati - prosegue la presidente Todde - le domus de janas testimoniano un'identità culturale profonda, oggi finalmente riconosciuta a livello internazionale".

LE DICHIARAZIONI DEL CONSIGLIERE REGIONALE, PAOLO TRUZZU

"Il riconoscimento Unesco rappresenta il risultato di un'azione sinergica che arriva da lontano. Protagonista il Ministero della Cultura che, grazie anche a un silenzioso e operoso lavoro di diplomazia culturale del ministro Giuli, ha consentito questo straordinario risultato, non solo per la Sardegna, ma per l'Italia intera". Così Paolo Truzzu, a nome di tutto il gruppo consiliare regionale di Fratelli d'Italia, ha commentato la notizia giunta da Parigi, dove il Comitato Unesco ha ufficializzato l'ingresso delle Domus de janas nella lista del Patrimonio mondiale.

LE DICHIARAZIONI DELL'ASSESSORA DEI BENI CULTURALI, ILARIA PORTAS

 "Siamo molto soddisfatti perché l'inserimento delle domus de janas nelle liste del Patrimonio Mondiale UNESCO è il tassello conclusivo di un percorso che ha finalmente dato alla storia antica della Sardegna l'importanza che merita". Lo afferma l'assessora regionale dei Beni Culturali, Ilaria Portas in merito della decisione del Comitato Unesco che oggi a Parigi ha decretato l'iscrizione delle "case delle fate" nella Lista del Patrimonio Mondiale.

    "Il riconoscimento di Parigi arriva dopo la prestigiosa presentazione all'Esposizione Universale di Osaka, dove qualche settimana fa abbiamo potuto raccontare al mondo la nostra storia più antica", prosegue Portas. "Le domus de janas - aggiunge - sono una testimonianza di valore inestimabile della Sardegna preistorica e devono essere valorizzate al massimo perché diventino un attrattore socioeconomico per l'intera isola. Con questo obiettivo il nostro Assessorato ha introdotto un finanziamento di 15 milioni che permetterà ai Comuni di realizzare interventi per garantire la messa in sicurezza, l'accessibilità e la piena fruibilità dei siti riconosciuti dall'UNESCO. Il potenziale di questi beni è enorme e noi intendiamo tramandarli nelle migliori condizioni in modo che anche in futuro continuino a raccontare la nostra storia più antica alle nuove generazioni". 

LE DICHIARAZIONI DEL DEPUTATO DI FRATELLI D'ITALIA, SALVATORE DEIDDA

 "L'ingresso delle 'domus de janas' nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO è un grande riconoscimento alla storia e all'identità della Sardegna e uno straordinario volano per far conoscere la nostra Isola anche nelle zone interne". Lo dichiara il deputato dei Fratelli d'Italia, Salvatore Deidda, presidente della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati.

    "Grazie al ministero della Cultura e al ministro Giuli, artefici di un operoso lavoro di diplomazia culturale a tutela della nostra eredità millenaria - aggiunge - Questo risultato dimostra ancora una volta la centralità della cultura nelle politiche del nostro Governo e l'importanza della sinergia tra governo nazionale, Regione Sardegna e comunità".