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Sono stati controllati 1317 stranieri e 167 imprese, con 9 stranieri arrestati perché ricercati per vari reati: è questo il bilancio di una vasta operazione della Polizia contro l’immigrazione clandestina condotta in 23 province. L’indagine ha fatto emergere l’utilizzo di falsi documenti per le procedure di ingresso disciplinate dal cosiddetto “decreto flussi”, allegando false attestazioni di soggiorno o contratti di lavoro inesistenti, oltre all’offerta di servizi di intermediazione illecita.
L’operazione, realizzata con modalità ad “alto impatto”, è stata coordinata dal Servizio centrale operativo (Sco) e ha coinvolto le Squadre mobili di Bari, Bologna, Cagliari, Caltanissetta, Caserta, Foggia, Massa Carrara, Matera, Milano, Monza Brianza, Piacenza, Prato, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rieti, Savona, Taranto, Terni, Torino, Treviso, Vercelli e Vibo Valentia, con il supporto dei Reparti prevenzione crimine e degli Uffici Immigrazione delle Questure interessate.
Dalle indagini è emerso che diversi gruppi criminali hanno approfittato “dei tentativi di centinaia di stranieri di entrare in Italia”, offrendo loro una possibilità di regolarizzazione in cambio di compensi che variavano “tra i 1.000 e i 5.000 euro” per ciascuna pratica gestita irregolarmente, generando così ingenti profitti illeciti.