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Si accende lo scontro politico e sindacale dopo le manifestazioni di sabato scorso in centro città, dove il Blocco Studentesco e il corteo degli antifascisti si sono fronteggiati dando vita a momenti di tensione.
Il sindaco Massimo Zedda ha annunciato di voler intraprendere azioni legali nei confronti del segretario provinciale dell’Ugl, Andrea Geraldo, accusato dal primo cittadino di aver diffuso “affermazioni gravissime” in merito alla sua presunta partecipazione a una manifestazione “non autorizzata” e al suo ruolo nei disordini.
In una nota, Geraldo aveva infatti sostenuto che il primo cittadino avesse preso parte, insieme a Cgil e Anpi, a un corteo “non autorizzato”, arrivando ad accusarlo di aver “incitato alla violenza contro i ragazzi del Blocco Studentesco”.
Zedda ha replicato con fermezza, definendo “inaccettabili e diffamatorie” tali dichiarazioni. “La libertà di espressione e il diritto a manifestare li abbiamo conquistati nel 1945, quando hanno prevalso la libertà e la democrazia. Se avessero vinto i fascisti, oggi saremmo in carcere da innocenti, o peggio, nei campi di concentramento — parafrasando Vittorio Foa, antifascista, ebreo, partigiano e socialista. I provocatori e gli atti violenti vanno sempre stigmatizzati e condannati. Come le mie parole possano essere interpretate come un incitamento alla violenza lo sa solo il segretario Ugl, Andrea Geraldo,” ha dichiarato il sindaco.
L’interrogazione in Consiglio comunale
La vicenda è approdata anche in Consiglio comunale, dove Fratelli d’Italia ha presentato un’interrogazione chiedendo chiarimenti “in merito alla partecipazione del partito del sindaco alla manifestazione non autorizzata e ai disordini verificatisi in città il 1° novembre 2025”.
La replica di Ugl: “Querela? Un progresso, seppur agrodolce”
Dal canto suo, il segretario Andrea Geraldo ha replicato dichiarandosi “parzialmente soddisfatto” per la “citazione” ricevuta dal sindaco.
“Finalmente, dopo innumerevoli appelli inascoltati su temi cruciali per i lavoratori e la città, il sindaco Zedda ha trovato il tempo di convocare la UGL, seppur indirettamente e per una potenziale querela. È un progresso, benché agrodolce,” ha affermato.
Nel comunicato diffuso, la Ugl richiama la “responsabilità istituzionale” e invita i rappresentanti pubblici a misurare le parole quando si incitano mobilitazioni. “Quando un Sindaco o un leader di partito, al pari di un segretario sindacale o di qualsiasi associazione che raggruppa innumerevoli tesserati, esorta a ‘scendere in piazza al fianco degli antifa’ per contrastare una manifestazione autorizzata, la sua preoccupazione per la ‘minaccia alla democrazia’ rischia di apparire quanto meno contraddittoria,” scrive Geraldo.
Il segretario ha inoltre accusato il sindaco di “silenzio assordante di fronte agli atti di vandalismo che ledono il patrimonio della città e la libertà di espressione altrui”.
"Invitiamo il Sindaco Zedda a concentrare le sue energie sulle reali problematiche della città e dei lavoratori, piuttosto che sulle querele, e a riflettere sul fatto che la tolleranza e l'azione pacifica debbano essere un requisito universale, specialmente per chi si erge a paladino della memoria storica e della democrazia," conclude il Segretario UGL.
Cgil querela segretario Ugl Geraldo
La Camera del Lavoro Metropolitana Cgil di Cagliari ha conferito mandato all'avvocato Pierandrea Setzu per presentare querela nei confronti del segretario della Ugl Cagliari, Andrea Geraldo, "in riferimento alle dichiarazioni totalmente destituite di fondamento e gravemente offensive dell'onore e della reputazione della Cgil, diffuse nella giornata di ieri e riprese dagli organi di stampa".
La querela - si legge in una nota - riguarda anche "le ulteriori affermazioni contenute nel comunicato stampa odierno, attraverso le quali, in modo pervicace e ostinato, il sig. Geraldo continua a offendere la Cgil e a ledere la sua immagine pubblica. Contestualmente, il sig. Geraldo è formalmente diffidato dal proseguire nel formulare o diffondere ulteriori affermazioni false, diffamatorie o lesive della reputazione della Cgil, riservandosi l'Organizzazione ogni ulteriore azione a tutela dei propri diritti e della propria immagine".






