Prosegue senza sosta il crollo delle nascite in Italia. Nel 2024 i nuovi nati sono stati 369.944, il 2,6% in meno rispetto all’anno precedente. I dati provvisori dell’Istat relativi ai primi sette mesi del 2025 mostrano un ulteriore calo: circa 13mila nascite in meno rispetto allo stesso periodo del 2024 (-6,3%). Il numero medio di figli per donna scende a un nuovo minimo storico, 1,18 nel 2024, e a 1,13 nei primi mesi del 2025.

Dal 2008, quando si registravano oltre 576mila nati vivi, l’Italia ha perso quasi 207mila nascite (-35,8%). Il calo, spiega l’Istat, è legato sia alla ridotta propensione ad avere figli sia alla diminuzione del numero di donne in età fertile, appartenenti alle generazioni nate dagli anni Settanta in poi, quando la fecondità scese sotto i due figli per donna.

Le regioni più colpite tra gennaio e luglio 2025 sono Abruzzo (-10,2%) e Sardegna (-10,1%), seguite da Umbria (-9,6%), Lazio (-9,4%) e Calabria (-8,4%). Solo la Valle d’Aosta (+5,5%) e le province autonome di Bolzano (+1,9%) e Trento (+0,6%) registrano un aumento.

Nel 2024 l’età media al parto delle madri sale a 32,6 anni, con le prime nascite che arrivano in media a 31,9 anni. Lazio, Basilicata e Sardegna guidano la classifica con 33,2 anni.

Le nascite da genitori stranieri restano stabili (21,8% del totale), ma l’età delle madri cresce anche tra loro. Cala invece il numero assoluto di nati da coppie non coniugate, pur aumentando la loro incidenza: 43,2% nel 2024.