Bastano 36 ore per fare il giro del mondo in aereo: un tempo ben più breve del periodo di incubazione della maggior parte delle malattie trasmissibili che possono essere contratte nei vari Paesi. A ricordarlo è l’Istituto superiore di sanità (Iss), che sul proprio sito invita i viaggiatori a informarsi e a “proteggere la propria salute” anche per tutelare quella degli altri, indicando comportamenti da seguire e consigli sulle vaccinazioni necessarie prima della partenza.

Anno dopo anno, rileva l’Iss, “sono sempre di più le persone che intraprendono viaggi internazionali, anche in Paesi in via di sviluppo che in passato erano mete poco battute: la riduzione del costo dei voli ha offerto a molti la possibilità di visitare Paesi lontani”. Ma questo aumento dei flussi porta con sé un rischio concreto: “gli oltre un miliardo di viaggiatori che si spostano ogni anno sul pianeta hanno un rischio significativo di ammalarsi e di diventare un veicolo di infezione per altre persone una volta tornati a casa”.

Secondo il ministero della Salute, sono circa 18 milioni gli italiani che ogni anno partono per località estere, spesso tropicali.

Ogni viaggiatore – avverte l’Iss – dovrebbe essere consapevole del fatto che proteggere la propria salute significa proteggere anche quella degli altri e che per farlo occorre anche rispettare la cultura e l’ambiente della destinazione di viaggio”.

Il rischio, spiega ancora l’Istituto, “si può minimizzare grazie a opportune precauzioni, profilassi e vaccinazioni”, che “possono rappresentare un efficace metodo preventivo di molte delle malattie che si possono contrarre durante i viaggi”.