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Paura nella notte per il giornalista Sigfrido Ranucci, la cui auto è stata distrutta accanto alla sua casa alle porte di Pomezia, dall'esplosione di una bomba.
Sul posto forze dell'ordine e Vigili del fuoco, diversi i danni con oggetti sparsi nel giardino e all'esterno della casa del conduttore di "Report", su Rai 3.
LA PRESIDENTE ALESSANDRA TODDE: "GESTO VILE E INACCETTABILE"
"Esprimo la mia più profonda solidarietà e vicinanza a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia per il gravissimo attentato di questa notte - ha affermato la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, in una nota -. Un gesto vile e inaccettabile che colpisce non solo un giornalista coraggioso, ma il diritto di tutti a un’informazione libera e indipendente. È un attentato che riporta l’Italia molti decenni indietro, che attacca l’idea stessa di democrazia. Teniamo alta l’attenzione e la vigilanza democratica".
IL SENATORE MARCO MELONI: "EPISODIO DI EMORME GRAVITA'"
"L’attentato contro Sigfrido Ranucci è un episodio di enorme gravità. Una intimidazione in pieno metodo mafioso assolutamente inaccettabile - sono le parole del senatore del Pd, Marco Meloni, in una nota -. Esprimo tutta la mia solidarietà e la mia vicinanza a Ranucci, alla sua famiglia e alla redazione di Report, che hanno vissuto momenti di paura e angoscia. La libertà di informazione è un pilastro della democrazia e ogni minaccia a chi la esercita è un attacco ai diritti di tutti".
PERIODO DI TENSIONE PER IL GIORNALISTA RANUCCI
È un periodo di forte tensione per Sigfrido Ranucci che negli ultimi mesi è finito al centro di una serie di vicende che intrecciano televisione, politica e libertà di stampa.
Un procedimento disciplinare avviato dalla Rai è stato il punto di partenza dei problemi per il giornalista, legati alla sua presenza in trasmissioni televisive e interviste "senza l'autorizzazione dell'azienda".
La situazione si è complicata ulteriormente con la querela presentata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovan Battista Fazzolari (FdI), che ha richiesto un risarcimento di 100.000 euro a Ranucci e al programma Report per un servizio su MPS e Mediobanca ritenuto lesivo della sua reputazione.
Durante i mesi estivi, il giornalista ha segnalato di essere stato seguito o spiato da individui sconosciuti, ipotizzando possibili pressioni nei confronti della trasmissione. Nonostante le indagini in corso sul presunto pedinamento, non sono ancora emersi dettagli certi sull'identità o le motivazioni degli individui coinvolti.
La solidarietà nei confronti di Ranucci è stata evidente da parte di colleghi, associazioni di stampa e telespettatori, con l'Usigrai che ha espresso preoccupazione per il possibile impatto sulla libertà editoriale della Rai. Ranucci ha confermato la sua determinazione a non cedere e a continuare a lavorare nel rispetto dei cittadini e del loro diritto all'informazione.