Un altro caso di morte dopo utilizzo del taser da parte delle autorità alimenta l'acceso dibattito maturato in seguito al caso di Gianpaolo Demartis, a Olbia.

A poche ore di distanza dalla morte del 57enne di Bultei, infatti, un'altra persona è deceduta dopo essere stata colpita con il taser dai carabinieri, costretti a intervenire con l'utilizzo della pistola elettronica per placare il soggetto.

Si tratta di un uomo di 41 anni di origini albanesi. Il fatto è avvenuto a Sant'Olcese, sulle alture di Genova, nella serata di ieri. I colpi, secondo gli inquirenti, potrebbero aver provocato nell'uomo un arresto cardiaco. Secondo una prima ricostruzione, i carabinieri sono stati chiamati dai vicini dell'uomo, che avevano sentito urla e forti rumori provenire dall'appartamento, e poi avrebbero ricevuto minacce dallo stesso.

La ricostruzione

"Abbiamo chiamato i carabinieri perché ci ha minacciato. Prima avevamo chiamato il 118 ma lui ha minacciato anche i sanitari". Questa sarebbe la testimonianza dei vicini che hanno allertato le autorità.

Sul posto sono arrivate due pattuglie che avrebbero trovato l'uomo in forte stato di agitazione, probabilmente ubriaco. A quel punto uno dei militari, per placarne l'aggressività, avrebbe sparato un colpo col taser, che ha raggiunto di striscio sia l'uomo sia un collega. E' stato dunque sparato un secondo colpo, ma anche questo non avrebbe sortito gli effetti sperati.

Ancora secondo quanto appreso, la pistola elettrica sarebbe a quel punto passata nelle mani di un secondo carabiniere, che avrebbe colpito l'uomo una terza volta. Quando il personale del 118, chiamato immediatamente, è arrivato, non ha potuto fare altro che constatare il decesso.

La pm Paola Calleri nelle prossime ore aprirà un fascicolo per omicidio colposo e disporrà l'autopsia. Le indagini sono affidate all'aliquota dei carabinieri di palazzo di giustizia.

Zaratti (Avs): "Due vittime: basta uso del taser"

"Dopo Olbia, un altro caso nell'entroterra di Genova, a Sant'Olcese. In poche ore ben due vittime colpite da un taser". Così Filiberto Zaratti, capogruppo di AVS nella commissione Affari costituzionali della Camera.

"Salvini, la Lega e compagnia possono anche strillare quanto vogliono ma è evidente che esiste un problema con questo strumento che va intanto bloccato. Si dia seguito alla denuncia della Garante dei detenuti della Sardegna Irene Testa che giustamente parla di 'strumento di tortura legalizzato", conclude.