Politica

Regionali 2024: nasce il "secondo polo" in Sardegna, per un progetto "aperto e inclusivo"

"I valori ispiratori della nostra politica sono quelli dell’antiliberismo, dell’autodeterminazione, dell’antifascismo, del pacifismo, dell’antimperialismo, del femminismo intersezionale, dell’anticolonialismo, dell’ambientalismo"

Regionali 2024: nasce il

Di: Arianna Zedda


Le organizzazioni politiche Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, ProgReS - Progetu Repùblica de Sardigna, Partito Comunista Italiano, iRS — indipendèntzia Repùbrica de Sardigna e RossoMori danno vita a " un'alternativa unitaria e antagonista al cartello di partiti oggi presenti in Consiglio Regionale . I valori ispiratori della nostra pratica politica sono quelli dell'antiliberismo, dell'autodeterminazione, dell'antifascismo, del pacifismo, dell'antimperialismo, del femminismo intersezionale, dell'anticolonialismo, dell'ambientalismo" , si legge nella nota inaugurativa del progetto.

" Malgrado l'ostacolo posto da una legge elettorale che riteniamo vada prontamente riformata in senso più rappresentativo, intendiamo promuovere un progetto di lotta e di proposta politica unitario, aperto e inclusivo , con l'auspicio che in questo percorso si uniscano a noi tutte quelle soggettività civiche e politiche che intendono superare l'attuale situazione di dissesto sociale ed economico della Sardegna, con un'indicazione molto chiara: il rifiuto di ogni forma di compromesso con la coalizione di poteri storicamente responsabile di tale dissesto", spiegano le organizzazioni .

" Per questo - sottolineano - abbiamo articolato una piattaforma comune e aperta di obbiettivi :

1 – introduzione di un salario minimo garantito per lavoratrici e lavoratori, e di un reddito universale di base per le disoccupate ei disoccupat i;

2 – affermazione e pratica del principio di autodeterminazione del Popolo sardo sulle scelte di governo della Sardegna, con il ritorno alla gestione pubblica e democratica dei beni comuni e il rafforzamento dello stato sociale, dalla sanità ai trasporti, con un particolare impegno nella difesa di una scuola pubblica, laica e gratuita che sia argine alla dispersione scolastica e allo spopolamento, e valorizzi ogni espressione culturale, storica e linguistica del Popolo sardo;

3 – dismissione immediata di tutti gli insediamenti militari, a qualsiasi fine destinati, e smantellamento dell'industria bellica;

4 – stop senza appello ai progetti criminali di saccheggio energetico da parte delle multinazionali del solare e dell’eolico: che la parola, su questi temi, torni alle 377 comunità di sarde e sardi che vivono nei territori.

La strada per il riscatto del Popolo sardo è ancora lunga, ma chi da sempre lotta per la tutela dei beni comuni, l’autodeterminazione del Popolo sardo, e il superamento del rapporto di subalternità allo Stato centrale ha oggi aperto un cammino di partecipazione e lotta per l’emancipazione delle classi popolari e lavoratrici.

Per una Sardegna libera dal giogo coloniale e autenticamente popolare", conclude il comunicato.

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