Ghilarza

Anche oggi allarme rosso per il pericolo di incendi

Resta alto anche nella giornata di oggi, domenica 31 agosto, il pericolo incendi sulla Sardegna.

Anche oggi allarme rosso per il pericolo di incendi

Di: Francesca Melis


Resta alto anche nella giornata di oggi, domenica 31 agosto, il pericolo incendi sulla Sardegna.

Il mediterraneo occidentale è, infatti, interessato dalla rimonta di un promontorio barico che induce sulla nostra Isola una sostenuta avvezione calda ai bassi strati dalle latitudini nordafricane. 

Già nella giornata di ieri, le temperature elevate hanno agevolato alcuni roghi a Ghilarza, Bonorva, Ardara e Loiri Porto San Paolo, dove sono stati impegnati Vigili del fuoco, Corpo forestale, Protezione civile regionale e mezzi aerei.

In particolare, ieri quattro gli incendi hanno impegnato le squadre a terra composte da Vigili del fuoco, Corpo forestale, Protezione civile regionale e mezzi aerei. 

Quello che ha destato più preoccupazione è stato il rogo divampato nel pomeriggio a Loiri Porto San Paolo, in Gallura, dove hanno lavorato nelle operazioni di spegnimento due elicotteri e due Canadair.

Elicottero in azione anche a Bonorva, nel sassarese. Sotto controllo, grazie all'intervento di due elicotteri e un Canadair, anche le fiamme che hanno interessato macchia mediterranea a Ghilarza.  Accanto alle squadre a terra, un elicottero è impegnato per un rogo ad Ardara, nel sassarese. Intanto anche per tutta la giornata di oggi, domenica 31 luglio, è scattato l'allarme rosso della protezione per il pericolo di incendi.

Nell’Isola dal mese di gennaio fino a ieri sono divampati 1.877 incendi. Solo a luglio 492 roghi segnalati dalla protezione civile in 22 giorni, con una media di 22 roghi al giorno, contro la media dei quasi 8 nel primo semestre.

“Non è questo il momento dei bilanci e delle polemiche – ha detto il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -, ma quello dell’unità contro una delle piaghe più brutte e nefaste della Sardegna. Per i nostri agricoltori e allevatori sono dei momenti difficilissimi che si sommano alla già difficile annata, fatta di siccità e ribassi del prezzo, oltre che da ritardi ingiustificabili nei pagamenti dei premi comunitari. Troppi pesi per una categoria, che seppur orgogliosa e abituata obtorto collo alla sofferenza e a stringere la cinghia, si ritrova davanti ad una delle prove più dure che potrebbe essere deleteria per diverse aziende”.

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