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Dramma licenziamenti al Brico Marconi, Cristiano Ardau, Uil: "Territorio sempre più povero"

La presa di posizione della Uil sul nuovo spettro dei licenziamenti al Marconi, Brico

Dramma licenziamenti al Brico Marconi, Cristiano Ardau, Uil:

Di: Alessandro Congia


La notizie è arrivata ieri durante l’incontro sindacale richiesto da Bricocenter Marconi, alla presenza dei vertici aziendale con Filippo Cavalli, Emanuel Rica e Dramis Massimo. Presenti i massimi vertici regionali delle federazioni sindacali di CGIL, CISL e UIL del settore commercio con Nella Milazzo, Giuseppe Atzori e Cristiano Ardau.

La chiusura è prevista per il 1 Marzo, dovuta sia per il sofferente andamento delle vendite e per la decisione del Centro Commerciale Marconi di non concedere alcun spazio adeguato nel nuovo centro commerciale figlio dei grandi lavori di ampliamento precisti per Aprile del 2020. Questi lavori configuraranno il centro come il più grande delle Sardegna.

"L’impatto occpuazionale è forte  - precisa Cristiano Ardau, Uil - Tucs - perché comporterà la perdita di 19 posti di lavoro e di altri 7/8 delle aziende dell’indotto".
Furenti i sindacati che hanno espresso contrarietà alla chiusura chiedendo subito il ricorso a soluzioni il meno traumatiche possibili e in accordo tra aziende e dipendenti.
Laconico Cristiano Ardau - segretario Generale della Uiltucs Sardegna - sullo strano paradigma dei lavori di ampliamento del centro. “I lavori di ampliamento del centro determineranno una ridistribuzione dei consumi nel territorio ma paradossalmente nessuna alcuna nuova occupazione con già i primi disoccupati in casa Bricocenter. Il territorio e il settore è in preda alla crisi e alla disoccupazione.
I rumors sull’arrivo nel centro commerciale Marconi di Leroy Merlin oggi di certo vede la strada spianata. Aziende sempre facenti parti del gruppo Adeo. Da un lato si licenziare e dall’altra, nell’azienda cugina si apre. Perversioni aziendali e interessi economici a solo danno dei lavoratori, persone incolpevoli di decisioni aziendale assunte molto lontano dalla Sardegna.
"Serve un tavolo di confronto in Regione con tutti i soggetti interessati, Assessorato Al Lavoro e Commercio per ragionare sul futuro di questo settore - rimarca Ardau - la Sardegna non deve iniziare l’anno nuovo con nuovi disoccupati e un territorio sempre più povero". 

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