Uta

Già in carcere per violenza su minori: 70enne di Mogorella nei guai anche per rapina e lesioni

Insieme a tre complici avrebbe legato, imbavagliato e pestato un uomo nella sua abitazione per farsi consegnare le chiavi della cassaforte

Già in carcere per violenza su minori: 70enne di Mogorella nei guai anche per rapina e lesioni

Di: Redazione Sardegna Live


Si trovava già in carcere, arrestato nel 2022 per violenza su minori. Ieri a Uta, i carabinieri della Stazione di Selargius hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere ad un 70enne di Mogorella. All'uomo sono contestati i delitti di rapina aggravata in concorso, lesioni personali in concorso e porto illegale di armi da sparo in concorso, delitti commessi il 17 febbraio 2016 a Selargius in via Palestro n.5, ai danni di un uomo del deceduto nel 2018, tale Mario Gessa. Secondo quanto riferito, quella notte ad agire furono quattro uomini, i quali, dopo essersi introdotti nell'abitazione della vittima e averlo legato, picchiato e imbavagliato, si erano fatti consegnare le chiavi della cassaforte da dove avevano sottratto quattro fucili e una pistola regolarmente denunciati dalla vittima, nonché la piccola somma di 60 euro: tanta violenza per un piccolo risultato. 

A seguito del sopralluogo e dei rilievi tecnico scientifici dei carabinieri erano stati allora rinvenuti sull'anta dell'armadio della camera da letto due frammenti di impronta riconducibili agli autori della rapina e, nei pressi dell'abitazione, lungo la via di fuga dei rapinatori, un guanto in lattice in uso ad uno dei malfattori, nonché una federa da cuscino utilizzata per trasportare la refurtiva. Gli accertamenti condotti dal Ris dei Carabinieri di Cagliari avevano subito permesso di estrapolare dal guanto e dalla federa due impronte di Dna, riconducibili a due diversi soggetti ignoti. Tuttavia, la ù comparazione con i profili genotipici presenti in banca dati nazionale del Dna non aveva allora consentito di individuare nessuno. 

Ulteriori accertamenti scientifici erano stati eseguiti anche sui due frammenti di impronta digitale trovati sulla scena del crimine, risultando compatibili con le impronte papillari di un fratello (deceduto) della persona oggi arrestata. Impronte digitali e Dna del malvivente sono state fatte confluire all'interno della banca dati nazionale del Dna, ed a quel punto il lavoro svolto dal Ris ha trovato pieno compimento. E' infatti risultata la piena corrispondenza con il profilo genetico prelevato dal guanto in lattice utilizzato per la rapina, facendo emergere una chiara prova di colpevolezza a carico del 70enne, con tanto di successiva emissione di ordinanza restrittiva richiesta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.

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