Villaurbana

Dalla tradizione del pane alla poesia a sa repentina: i primi due giorni di "A Sa Biddobranesa"

Venerdì 23 dicembre l'ultimo dei tre appuntamenti

Dalla tradizione del pane alla poesia a sa repentina: i primi due giorni di

Di: Giammaria Lavena


Villaurbana tra sapori e profumi, legami con la terra e richiami del passato. Nel piccolo comune in provincia di Oristano si sono svolte le prime due giornate di “A Sa Biddobranesa”, evento organizzato dall’associazione culturale Biddobrana, affiancata dall’associazione mini folk Biddobrana, rientrante nell’ambito della concessione dei contributi per l'organizzazione di manifestazioni rientranti nel “Cartellone delle manifestazioni del turismo esperienziale”, previste dal bando della legge n.7 della Regione Sardegna.

Durante i primi due appuntamenti in Sa Butega de tzia Domantiglia si sono alternati spettacoli di musica e danze popolari, mercatini con dimostrazioni e vendita dei prodotti tipici del territorio, oltra ai laboratorio di di mutetus e gara poetica “a sa repentina” e a quello di panificazione tradizionale. Proprio la produzione del pane rappresenta uno dei fiori all’occhiello della tradizione villurbanese.

Ancora oggi, a distanza di generazioni, si tramanda in molte famiglie la produzione de “su pani de su trigu” (pane del grano), tipico pane casalingo. Alcuni fra i più importanti segreti della cosiddetta “arte bianca”, secondo i consigli delle brave massaie, sono l’adoperare il grano vecchio prodotto nell’annata precedente, l’utilizzare frumento macinato con la mola sarda, un’attenta lavorazione sia della farina prima della pasta poi, l’attenzione agli ingredienti di contorno come l’acqua e il clima.

Oltre alle tradizionali forme destinate all’uso quotidiano, come “sa prezzida”, “su tureddu” di pasta dura, “sa moddixina” o “sa lada” di pane soffice, particolarmente conosciute sono le forme decorate o quelle create per la festa, che fanno de “su coccoi fattu in domu” un ingrediente gustoso e artistico allo stesso tempo.

Sa repentina è invece l’unica forma di poesia in musica improvvisata in Sardegna, la cui denominazione fa riferimento all'atto performativo, alla prassi del cantare in maniera estemporanea e non ad una specifica forma poetica. L’aggettivo repentino indica qualcosa che avviene inaspettatamente, manifestandosi in brevissimo tempo. Attualmente la pratica poetica della repentina è diffusa entro un territorio comprendente la Marmilla, la Trexenta e il Campidano di Oristano, di cui fa parte Villaurbana.

Venerdì 23 dicembre il terzo e ultimo appuntamento: alle 10 “Tzipulas e binu nou”, con l’assaggio delle zeppole sarde e del vino novello. Alle 18, infine, chiuderà la giornata il dibattito con concerto, con la partecipazione di Monica Pintus e Marco Fadda (voce singola e accompagnamento musicale), del Coro polifonico i Cantori di via Majore di Nuoro, accompagnato dal maestro Alessandro Catte, e da quello Bachis Sulis di Aritzo, accompagnato dal maestro Michele Turnu. 

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