In Sardegna

"Su sambeneddu" di pecora, il sanguinaccio che fa impazzire gli amanti dei sapori forti

Il sangue di pecora, una volta raccolto in un recipiente, viene messo sul fuoco e mescolato continuamente per evitare la formazione di grumi. Poi...

Di: Redazione Sardegna Live, foto tratte dalla pagina Facebook Storia della cucina di Sardegna


Avete mai sentito parlare di "su sambeneddu"? Il sanguinaccio di pecora è una delle prelibatezze della cucina tipica sarda, nonché una delle ricette più antiche dell'Isola. Un prodotto certamente di nicchia, dal gusto molto forte e dalla preparazione piuttosto complessa che illustreremo.

INGREDIENTI. Sangue di pecora, sale, cipolle, grasso di pecora, strutto, formaggio pecorino, timo, pane carasau.

PREPARAZIONE. Il primo passaggio relativo alla preparazione di "su sambeneddu" è quello della raccolta del sangue di pecora (freschissimo, raccolto subito dopo l'uccisione dell'animale) all'interno di un recipiente di medie dimensioni. Il sangue va mescolato continuamente con un mestolo di legno. Un'operazione delicata e fondamentale per la buona riuscita del lavoro che, se eseguita bene, evita la formazione di grumi. Una volta terminata questa fase, si aggiunge un pizzico di sale e il tutto viene fatto riposare per una decina di minuti.

Nel frattempo si pulisce attentamente lo stomaco della pecora, che diventerà il contenitore del sanguinaccio, e si preparano gli altri ingredienti necessari. Si tritano le cipolle e si prepara un soffritto con grasso di pecora e strutto. Il tutto viene fatto rosolare con l'aggiunta, in crudo, di pecorino grattugiato, menta selvatica, e pane carasau ridotto in briciole. Si possono aggiungere anche spezie a piacere (rosmarino, alloro, peperoncino, pepe nero).

Il sangue, a questo punto, viene versato assieme al soffritto e alle eventuali spezie all'interno dello stomaco della pecora e si chiude con uno spago. Il "sacco" così ottenuto viene immerso in un recipiente con dell'acqua bollente per una cottura di 20 minuti circa nel corso della quale bisogna fare attenzione a non bruciare lo stomaco. L'involucro viene "massaggiato" e scosso in questo frangente per accompagnarne la cottura. Una volta cotto, lo stomaco si taglia e "su sambeneddu" è pronto per essere servito in tavola.

COME SI GUSTA. Solitamente, "su sambeneddu" viene spalmanto sul pane carasau, che ne esalta i sapori accompagnandolo in maniera egregia. Un buon bicchiere di vino cannonau rende il tutto ancor più prelibato. Questo tipo di sanguinaccio viene spesso consumato insieme a familiari e amici nelle occasioni comuni, i momenti di convivialità e durante le feste. 

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