Omicidio di Arborea, in casa dell'ex sottufficiale ucciso solo impronte del nipote
Secondo alcune testimonianze il 55enne chiedeva continuamente denaro allo zio e agli altri parenti, ma non è ancora chiaro il movente dell'omicidio
Di: Giammaria Lavena
Nessun'altra impronta diversa da quelle del nipote in casa di Paolo Fonsatti, l'ex sottufficiale dell'esercito trovato morto ieri pomeriggio nella sua abitazione ad Arborea. È questo uno degli elementi che ha portato la Procura della Repubblica di Oristano a emettere nei confronti di Giancarlo Fonsatti, 55 anni, il provvedimento di fermo per omicidio volontario.
Il nipote aveva lanciato l'allarme affermando che sia lui che lo zio erano stati assaliti a scopo di rapina, ma nell'abitazione, passata palmo a palmo dal Ris di Cagliari, non sono state trovate tracce di altre persone, ma solo le impronte delle scarpe che indossava Giancarlo, sporche di sangue.
Il Ris e i carabinieri del Nucleo investigativo di Oristano hanno anche accertato che qualcuno, probabilmente il fermato, avrebbe tentato di pulire alcune tracce. Al momento è sconosciuto il movente, l'unica cosa certa è che il 55enne, secondo le testimonianze raccolte dagli investigatori, costantemente faceva richieste di denaro o beni di prima necessità sia allo zio che ad altri parenti.
Tra le necessità per le quali avrebbe utilizzato i soldi ci sarebbe anche l'alcol, ma gli inquirenti non escludono l'uso di stupefacenti e una qualche forma di ludopatia. L'uomo non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione e non è stato interrogato. È stato trasferito all'ospedale di Cagliari, dove tutt'ora si trova, per essere sottoposto a un intervento chirurgico per la ferita alla mano.