Cagliari

Cairo, scommettiamo sulla Sardegna

Presidente a Cagliari incontra gotha imprenditori locali

Cairo, scommettiamo sulla Sardegna

Di: Ansa


Urbano Cairo a Cagliari per vedere il suo Torino alla Sardegna Arena. Ma anche per affari.  L'editore presidente, a capo oltre che del club granata anche di Cairo communications e Rcs MediaGroup, ha incontrato a pranzo diversi imprenditori sardi. Con lui c'erano tra gli altri i vertici o i rappresentanti di Pinna Formaggi, Nieddittas, gruppo Cellino, Unione Sarda, e altre importanti realtà isolane, come il Cagliari calcio, e le istituzioni, a partire dalla Regione con l'assessora al Turismo Barbara Argiolas. "Ho voluto unire l'utile al dilettevole - spiega Cairo all'ANSA - mi piaceva incontrare gli imprenditori cagliaritani ma anche di altre zone, sono venuti da Nuoro e Sassari. E ho trovato delle realtà importanti, con belle aziende che hanno voglia di fare e investire".

Si è parlato degli investimenti in pubblicità delle aziende sarde in chiave nazionale. "Chi l'ha già fatto - sottolinea l'amministratore delegato di Cairo communications Uberto Fornara - ha avuto subito degli ottimi riscontri. Negli ultimi anni abbiamo scoperto realtà dinamiche con fatturati importanti". Fornara si è soffermato su La7. "Sta crescendo rispetto all'anno scorso del trenta per cento sul totale di ascolti al giorno e del 40 per cento sul prime time - ricorda l'ad - Ad ottobre siamo arrivati a più 40 al giorno e più 50 sul prime time. Siamo diventati la quinta rete in prime time superando Retequattro e adesso anche Italia Uno".

CI VOGLIONO IDEE PER USCIRE DA CRISI. Creatività e capacità di superare le difficoltà. Sono le ricette di Urbano Cairo per tenere a galla e possibilmente far crescere l'editoria in Italia. "Siamo in un momento in cui bisogna farsi venire delle idee ma si può fare - spiega in un colloquio con l'ANSA - in Rizzoli ho preso un'azienda che, quando io sono arrivato nel 2016, l'anno prima aveva perso 173 milioni. Quest'anno nei primi nove mesi ne guadagniamo 52. Abbiamo risanato l'azienda, non ho toccato nemmeno un dipendente. Anzi ho fatto rientrare solidarietà e cassa integrazione. Gli unici costi aumentati, di 8 milioni, sono stati proprio quelli del personale. Ho tagliato invece altri costi, vale a dire gli sprechi". "Quando si parla di prodotto - chiarisce il presidente di Cairo Communication e di RCS MediaGroup - io invece i costi li aumento. Penso al rilancio di Io donna e di ViviMilano. Quando si tratta di cose importanti bene, allora spendiamo. Guardiamo il Corriere: in questa direzione vanno gli arrivi di Gramellini o di Gabanelli. Facciamo un giornale più bello". Un editore che non considera il giornalista un costo. "Tra Italia e Spagna, dove ho tre quotidiani, gravitano intorno a me circa ottomila giornalisti - ricorda Cairo - E per me sono una grande risorsa e li rispetto. Un rispetto per la verità ricambiato: hanno capito quanta è la mia passione per i giornali, per la carta stampata, ma anche per l'online. Sul web stiamo investendo tanto e c'è un enorme ritorno: lo testimoniano i 22 milioni di utenti unici al mese che si registrano sul Corriere.it".

LIBERTA' DI STAMPA VITALE PER DEMOCRAZIA. "Secondo me la libertà di informazione è un bene assolutamente prezioso. In una democrazia è fondamentale". Così Urbano Cairo, presidente di Cairo communications e Rcs MediaGroup, commenta con l'ANSA gli ultimi attacchi alla stampa. "I giornalisti devono fare domande anche scomode - spiega - Devono chiedere le cose. Se qualcosa non funziona devono metterla in evidenza. Perché hanno anche una funzione positiva. Molte volte dalla lettura degli articoli vedi come i giornalisti abbiano centrato i problemi. E quindi vanno ascoltati. Perché nell'ascolto c'è il miglioramento. Secondo me è una funzione vitale per la democrazia e perché le cose vadano meglio". Un principio che lui stesso mette in pratica. "Io lo dico sempre ai miei giornalisti: fate le domande, tutte. Senza remore", conferma. La ricetta del buon editore? "Secondo me - risponde Cairo con sicurezza - da una parte l'arricchimento dei prodotti, e delle testate, dall'altra un'attenzione ai costi che ti permette di non aver bisogno di nessuno. E quindi di essere libero. La libertà la conquisti quando non devi dipendere da nessuno. E la libertà produce un buon prodotto".

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