In Sardegna

Presentata la trentatreesima edizione dell’Ittiri Folk Festa

Il premio Zenias assegnato alla banda della Brigata Sassari

Presentata la trentatreesima edizione dell’Ittiri Folk Festa

Di: Antonio Caria


Un festival internazionale che, dopo 33 anni di vita, continua a godere di ottima salute. Tutto questo grazie all’intenso e costante lavoro dell’Associazione Culturale “Ittiri Cannedu” che anche quest’anno ha deciso di riproporre quest’importante rassegna che avrà una sua anteprima giovedì luglio ad Alghero, presso lo spazio de “Lo Quarter”.

Subito dopo ci si trasferirà nel paese natale dell’Ittiri Folk Festa per quattro giornate intense (dal 20 al 23 luglio), caratterizzate da importanti eventi culturali che avranno il compito di mettere in risalto il territorio e le sue ricchezze artigianali, artistiche e gastronomiche. Il gran finale martedì a Thiesi, con “Mesumundu in Thiesi”, in collaborazione con il tenore “Santu Juanne” di Thiesi.

L’intenso programma è stato reso noto questa mattina , nel corso della conferenza stampa all’Università di Sassari. Il Sindaco di Ittiri, Antonio Sau, ha sottolineato come «La città si emoziona per la 33esima volta, questo evento è andato crescendo e ha reso Ittiri nota per l'internazionalizzazione della manifestazione, grazie al lavoro dell'associazione Ittiri Cannedu. Ci vuole anche empatia per attrarre visitatori. In un periodo dove c'è la paura del diverso e dove si cerca di escludere gli altri, Ittiri Folk Festa dimostra quale ricchezza sia invece scambiarsi esperienze e culture».

«Ittiri Folk festa – ha dichiarato Pietro Simula, presidente di Ittiri Cannedu – si è aperta anche ad altri centri. L'apertura come ormai da qualche anno sarà ad Alghero, mentre la chiusura è a Thiesi e speriamo diventi un appuntamento fisso».

Per l'assessore alla Cultura e Spettacolo del Comune di Ittiri, Baingio Cuccu «La ricerca della bellezza viene fatta anche attraverso la comunicazione, gli altri festival hanno sempre immagini abbastanza simili, l'Ittiri Folk Festa invece studia un manifesto diverso per ogni edizione».

Saranno sette i gruppi stranieri che parteciperanno al festival: Compania Amèrica Danza di Bogotà (Colombia); Tanok Folk Ensemble di Izhevsk (Udmurtia, regione della Russia); “Steirischer Schwung” di Stiwoll (Austria); “Halychyna” Folk Dance Group (Ucraina); Asociaciòn Cultural “Perù Sentimiento y Tradiciòn” di Lima (Perù); “Sidlangaloludzala” Group Dance (Mpumalanga, provincia del Sudafrica) e Tradicional dance group “Dukati” di Kragujevac (Serbia).

La Sardegna sarà rappresentata invece da “Sos Merdules Bezzos” di Ottana, Gruppo folk “Murales” di orgosolo, Gruppo folk “Maschera a Gattu” di Sarule, Su Carrasegare Osincu di Bosa, Associazione “Salvatore Manca” di Ploaghe, Trombe e Tamburi “Sa Sartiglia” di Oristano, Gruppo folk Tiscali di Dorgali e i padroni di casa dell'associazione Ittiri Cannedu, che da ben 44 anni promuovono la tradizione in Italia e all'estero.

Come gruppo italiano ospite è stato chiamato “I Badalischi” di Vallesanta, specializzati nella musica tradizionale dell’Appennino Toscano. L’ospite d’onore sarà la banda della Brigata Sassari, diretta sin dalla fondazione dal 1° Maresciallo Luogotenente Capo Musica Andrea Atzeni, che riceverà il premio Zenias. «È il premio numero 16. Alterniamo il riconoscimento a persone fisiche ed istituzioni, quest'anno abbiamo scelto alla Banda della Brigata Sassari, anno speciale che celebra anche la fine della Grande Guerra. L'inno “Dimonios” fu composto dal capitano Sechi su richiesta del generale Manca. Tra i premiati, voglio ricordarlo, abbiamo avuto anche Manlio Brigaglia»

Gian Mario Demartis (Responsabile degli eventi di contorno all'Ittiri Folk Festa), ha posto l’accento sul fatto che «Abbiamo forse esagerato con le mostre di contorno, ma ci teniamo a raccontare la storia delle tradizioni e dell'artigianato attraverso i gioielli, l'arte, le sovraccoperte, le foto, gli abiti in orbace e le cuffie, la ceramica, le radio»

Le serate saranno presentate da Ottavio Nieddu. «Il colore è quello che alimenta le idee del festival – ha aggiunto quest’ultimo –, il camaleonte colorato non per nascondersi ma per integrarsi in un contesto di accoglienza. E' significativo che tra i gruppi sia ospite il Sudafrica nel centenario della nascita di Nelson Mandela».

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