Alghero

Sentenza del Tribunale di Sassari: le case mobili non sono abuso edilizio

Risolta la vicenda giudiziaria che rischiava di mettere nei guai il titolare del Camping Village Torre del Porticciolo di Alghero

Sentenza del Tribunale di Sassari: le case mobili non sono abuso edilizio

Di: Redazione Sardegna Live


Grande soddisfazione espressa da Giuseppe Vacca, Presidente di FAITA FederCamping Sardegna, a nome delle 46 strutture ricettive all’aria aperta che rappresenta: “La sentenza del Tribunale di Sassari ha stabilito che le case mobili non sono un abuso edilizio e che, quindi, per la loro installazione non è necessaria una concessione edilizia. Il giudice ha, infatti, riconosciuto l’amovibilità delle case mobili, caratteristica essenziale che rende queste strutture assolutamente in linea con una tipologia di vacanza all’aria aperta”.

“Questo – prosegue Vacca – è un traguardo fondamentale per la nostra attività; siamo particolarmente vicini al nostro Associato per la conclusione positiva di un processo durato ben 10 anni: una vittoria del Camping Village Torre del Porticciolo di Alghero e una vittoria per tutto il comparto turistico di cui mi faccio portavoce”.

L'episodio a cui si fa riferimento risale al 2008, quando, come raccontato da FederCamping Sardegna in un comunicato, gli agenti della Guardia Forestale sequestrarono, a stagione non ancora conclusa, 20 case mobili nel Camping Village Torre del Porticciolo di Alghero. Dopo un lungo processo il giudice, Silvia Guareschi, ha accolto le tesi della difesa e ha chiuso la partita giudiziaria a favore del camping Torre del Porticciolo. Assolto, inoltre, il proprietario della struttura, Mario Carboni, dalla violazione dell’articolo 44 del testo unico dell’edilizia poiché ritenuto insussistente il reato per aver installato le case mobili all’interno del campeggio.

La vicenda, durata ben 10 anni, ha comportato che 20 case mobili, acquistate da solo un anno, rimanessero inutilizzate con un mancato introito non indifferente per l’azienda.

“Siamo certi che questa sentenza possa rappresentare un punto di partenza essenziale per dirimere vicende giudiziarie simili. Auspichiamo quindi – ha concluso Vacca – che eventuali altre vicende giudiziarie di questo tipo possano concludersi in tempi ragionevoli per garantire alle strutture ricettive di continuare a lavorare sia per gli ospiti che le scelgono che per l’economia di tutta la Sardegna”.

Fanno parte di FAITA FederCamping Sardegna 46 strutture ricettive all’aria aperta, che impiegano circa 1.200 risorse (di questi l’89% è sardo) e che fatturano complessivamente circa 56 milioni di euro, di cui quasi la metà con fornitori diretti, oltre a un indotto indiretto sul territorio di ulteriori 50 milioni di euro.

 

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