Olbia

E' ancora mistero sui boati e le scosse udite lungo la costa nord-orientale

Tante possibili spiegazioni, nessuna certezza

E' ancora mistero sui boati e le scosse udite lungo la costa nord-orientale

Di: Redazione Sardegna Live


Forti boati e scosse da far tremare le finestre. In tanti, da Torpè a Palau, li hanno avvertiti nel pomeriggio del 23 e del 24 ottobre. Le segnalazioni sono arrivate alla nostra redazione anche da Olbia, Arzachena, Baja Sardinia e Telti, mentre sul web qualcuno ha raccontato di aver udito le scosse addirittura fino a Padru.

Sui social, come era prevedibile, è scoppiata la psicosi terremoto. Un'ipotesi sgonfiatasi davanti a un'ordinanza emessa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il 17 ottobre. Nel comunicato, firmato dal comandante della Capitaneria di Porto di La Maddalena Leonardo Deri, si annunciava che dal 19 al 26 ottobre, dalle ore 9 alle ore 13, avrebbero avuto luogo operazioni di brillamento di ordigni bellici nelle acque al largo di Capo Ferro (Arzachena) e dell’arcipelago maddalenino.

Il comunicato, però, non aveva fugato le perplessità soprattutto riguardo all’orario. I nostri lettori, infatti, erano sicuri di aver udito boati anche attorno alle 14. L’orario di fine attività, però, per tutti i giorni nei quali era previsto il brillamento, era fissato come riportato nel comunicato per le 13.

Era stato poi lo stesso comandante Deri a far sapere che nella giornata di ieri non erano state effettuate le attività di brillamento previste.

Gli strumenti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, interpellato in merito, non hanno registrato alcun movimento. Il comandante dei carbinieri di Olbia, Saverio Aucello, ha dichiarato: "Il boato percepito a Olbia è con molta probabilità dovuto ai lavori di sbancamento tramite cariche esplosive nell'area prospiciente l'aeroporto di Olbia per la costruzione del nuovo parco commerciale".

Pare difficile, però, pensare che questo tipo di lavori possano produrre un frastuono tale da essere udito anche a decine di chilometri di distanza in linea d'aria.

La spiegazione più probabile, al momento, è l’abbattimento del muro del suono da parte di qualche aereo da caccia, dal momento che sono in corso esercitazioni militari.

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