In Italia

La farina di grillo tra i motivi della protesta degli agricoltori

Tutte le novità sull’alimento che continua a scatenare polemiche

La farina di grillo tra i motivi della protesta degli agricoltori

Di: Alessandra Leo


L’uso ai fini alimentari e il commercio della farina di grillo sono stati approvati dall’Unione Europea il 24 gennaio 2023, scatenando non poche polemiche nel vecchio continente dove l’alimentazione è priva di insetti, contrariamente a quella delle popolazioni asiatiche.

In Italia sono esplose diverse reazioni soprattutto in seguito al debutto del “Grillo cheeseburger”, primo hamburger fatto con farina di grillo a Milano,  così come del pane a Torino e del croissant a Reggio Emilia.

Uno dei principali motivi di polemica era la convinzione diffusa che le aziende non fossero obbligate a indicare sulla lista degli ingredienti dei prodotti il tipo di farina utilizzata. Ma si trattava di una credenza falsa, in quanto le aziende che vogliono usare la farina di grillo sono tenute a riportarlo sull’etichetta secondo il decreto legge 109 del 1992 ed anche dalla norma europea 1169 pubblicata nel 2011.

L’alimento, creato con grilli essiccati, ha allo stesso tempo fatto storcere in naso e incuriosito gli italiani.

Nelle ultime settimane è tornato alla ribalta tra i principali motivi della protesta degli agricoltori in Europa. Secondo quanto riportato da “Itaca Notizie”, i coltivatori si ritengono infatti molto preoccupati per la commercializzazione delle farine di insetti, in particolare quella di grilli, che ha ricevuto l’approvazione oltre un anno fa.La paura è che le produzioni europee o il made in Italy vengano minacciate dalla diffusione di alimenti della tradizione orientale, anche se attualmente il consumo in Italia e in Europa di questi prodotti è alquanto limitato.

Intanto, a Montecassiano, un’azienda ha deciso di investire in questo prodotto, essendo la prima, e attualmente l’unica in Italia, a essere autorizzata alla produzione, alla trasformazione e alla commercializzazione per uso alimentare umano della farina di grillo.

Nonostante molte persone pensino a questo alimento rabbrividendo, secondo gli esperti si tratta di un’ottima fonte di proteica in quanto composta dal 65% di proteine e ricco di fibre, vitamina B12, sodio, fosforo, calcio e ferro.

Inoltre la farina di grillo rappresenta una fonte di proteine sostenibile “perché gli insetti, rispetto al bestiame, richiedono meno acqua e terreno, producono meno rifiuti ed emettono meno gas a effetto serra. La possibilità poi di coltivarli in spazi ridotti e in ambienti controllati li rende una fonte di proteine ideale per l’agricoltura urbana”, ha spiegato a “Il Resto del Carlino” il dottor Lorenzo Pradelli, dietista e biologo nutrizionista che opera a Verona e Modena, che nell'intervista ha riferito anche che questa farina è un alimento adatto agli sportivi, a chi soffre di osteoporosi, anemia e a chi soffre di ipertensione, essendo questa farina povera di sodio”.

Un “contro” è il prezzo alto, considerato che la farina di grilli costa 15 euro per 200 grammi di prodotto e deve essere segnalata perché può creare allergia, come accade anche per crostacei o molluschi.

Correlati

Il nuovo shop di Sardegna Live

SardegnaLive mette in vendita una serie di prodotti tipici dell’Isola, scopri i cesti regalo, i prodotti per il corpo ed i gadget nel nostro shop online.

Scopri lo shop