C'era grande attesa attorno a Cluadio Ranieri, chiamato a rispondere alla Figc sul futuro in panchina della Nazionale. Secondo quanto riferito dalla Gazzetta dello Sport, alla fine Ranieri non sarà il ct dell'Italia. La sua priorità è concentrarsi sulla Roma, nella quale ricopre il ruolo di "senior advisor".

Si pensava che potesse dedicarsi al doppio incarico, con il benestare della società capitolina. Ma alla fine Ranieri ha deciso di mettere definitivamente la parola fine sulla sua carriera da allenatore. Un brutto colpo per Gravina che probabilmente si aspettava che l'accordo arrivasse in poche ore.

Quando sembrava questione di ore è dunque arrivato il colpo di scena: alla base delle motivazioni, oltre alla volontà di proseguire il suo impegno nella dirigenza capitolina, potrebbe esservi la scarsa fiducia nei confronti della Figc, principale responsabile dei risultati disastrosi maturati nell'ultimo decennio. Ranieri rischiava di dover fare per l'ennesima volta da "parafulmine", stavolta di una Nazionale mediaticamente sotto assedio, con un Mondiale alle porte la cui qualificazione, ad oggi, è tutt'altro che garantita.

Adesso la Federazione si guarda intorno per cercare un sostituto credibile a Luciano Spalletti. Ma i nomi latitano: uno dei profili sondati sarebbe quello di Stefano Pioli, uno dei pochi tecnici italiani pronti a liberarsi dal club (è alla guida dell'Al-Nassr) e di grande esperienza. Poi resta aperta l'ipotesi di un ritorno eccellente: quello di Roberto Mancini, che in un'intervista rilasciata di recente aveva espresso rammarico e pentimento per il suo addio alla Nazionale dopo la mancata qualificazione ai Mondiali in Qatar. Le alternative? Poche: su tutti De Rossi, poi Gattuso e Cannavaro.

Mentre il tempo stringe, adesso c'è da fare i conti col "no" inaspettato: Spalletti è archiviato, Ranieri non sifa. Chi sarà il nuovo ct?