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Dieci anni fa la Dinamo Sassari scriveva una delle pagine più gloriose della sua storia sportiva, conquistando lo Scudetto al termine di una finale memorabile per gli appassionati di basket italiani.
Era l’ultimo tassello di un’impresa leggendaria per gli uomini guidati dal coach Meo Sacchetti: il Triplete, costruito con fatica con la vittoria della Supercoppa, della Coppa Italia e infine del campionato. Oggi, a distanza di un decennio, la città si ferma per celebrare quell’impresa straordinaria con una grande festa in piazza d’Italia, condotta da una madrina d’eccezione: Elisabetta Canalis, che torna nella sua terra per rendere omaggio alla squadra che ha fatto sognare tutta l'Isola.
EVENTI E CELEBRAZIONI
L’evento, in programma questa sera alle ore 21:00, rappresenta il culmine di una settimana di celebrazioni fortemente volute dalla società e dal presidente Stefano Sardara, che ha parlato del Triplete come di “un patrimonio sportivo e umano” da ricordare e trasmettere alle nuove generazioni.
Un patrimonio fatto di volti, partite indimenticabili, di emozioni ancora vive nel cuore dei tifosi. Tra le iniziative promosse per l’anniversario, spicca la mostra “Dae su 1960”, ospitata nei locali del Banco di Sardegna e inaugurata il 23 giugno. Un viaggio nella storia della Dinamo, dai primi passi fino al trionfo del 2015, attraverso maglie, trofei, fotografie e cimeli. Il giorno successivo, ad Alghero, si è tenuto il Marketing Meeting, occasione per riunire partner e sponsor, ma anche tanti protagonisti di quella stagione indimenticabile.
Ma è con la serata in piazza d’Italia che la celebrazione entra nel vivo. Sul palco, insieme a Canalis, saliranno dirigenti, ex giocatori, tecnici e personalità legate a quell’anno irripetibile. Un’occasione per rivivere insieme ai tifosi le tappe di un cammino trionfale che ha portato la Dinamo nell’Olimpo del basket italiano.
UNA STAGIONE INDIMENTICABILE
La stagione 2014‑2015 è ancora scolpita nella memoria degli appassionati. Si iniziò con la Supercoppa Italiana, vinta in casa, al PalaSerradimigni, battendo prima la Virtus Roma in semifinale e poi l’Olimpia Milano in finale (96-88), con una prestazione dominante di Jerome Dyson, che si aggiudicò il titolo di MVP.
A febbraio, a Desio, arrivò la Coppa Italia: un’altra cavalcata trionfale, chiusa con una spettacolare finale contro Milano, vinta per 104‑91 grazie alle prove maiuscole di Dyson, David Logan e Rakim Sanders.
Infine lo Scudetto, conquistato al termine di una delle serie finali più combattute di sempre. Gara 7 si giocò al PalaBigi di Reggio Emilia, e Sassari la vinse per 75‑73 in un finale al cardiopalma, con il cuore in gola fino all’ultima sirena. Sanders fu nominato MVP delle finali, ma ogni elemento della squadra guidata da Meo Sacchetti contribuì in maniera determinante a scrivere la storia.
UN SOGNO COLLETTIVO
Il presidente Sardara, in questi giorni di festa, ha ricordato con orgoglio quella Dinamo, che non era solo una squadra, ma un progetto, una visione, un sogno collettivo. Il patron del Banco ha parlato anche del futuro, del nuovo palazzetto in progetto, e del lavoro continuo per riportare Sassari ai vertici, anche in ambito europeo.
Stasera, però, non sarà il tempo dei progetti. Sarà il tempo della memoria, della gratitudine, dell’orgoglio. Sassari si stringerà attorno alla sua squadra per rivivere insieme quelle emozioni. E lo farà con la leggerezza di uno spettacolo, ma anche con la consapevolezza di aver vissuto qualcosa di irripetibile. La festa del decennale del Triplete non è solo una celebrazione del passato, ma un atto d’amore verso un’identità che continua a vivere, a ispirare, a unire.