Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, ha inviato una nota alla presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde e al presidente del Consiglio regionale Piero Comandini, sollecitando un adeguamento della normativa edilizia regionale alle recenti disposizioni introdotte dal decreto-legge “Salva Casa”.

Il provvedimento regionale in materia urbanistica non recepisce le innovazioni del decreto (D.L. 69/2024, convertito nella L. 105/2024), che intervengono su aspetti fondamentali come la superficie minima dei monolocali e l’altezza interna degli alloggi, ridotta da 2,70 a 2,40 metri per i cosiddetti micro appartamenti.

Il ministro ha sottolineato che gli standard edilizi sono un livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, da garantire su tutto il territorio nazionale. "Le ragioni del 'Salva Casa' - viene spiegato nella nota del Mit - mirano a fornire risposte pragmatiche alle mutate esigenze sociali ed economiche, adeguando la disciplina edilizia e garantendo sicurezza e igiene degli edifici. Queste misure nazionali offrono soluzioni abitative flessibili e a prezzi contenuti per giovani, lavoratori e famiglie monopersonali, anche in contesti urbani con costi proibitivi. Contribuiscono inoltre alla valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, limitando il consumo di nuovo suolo".

Il ministro ha informato che il Ministero della Salute, con il supporto degli Uffici del Mit, sta aggiornando gli standard minimi di abitabilità per i mini appartamenti, tenendo conto delle nuove tecniche costruttive. Nelle more della finalizzazione di tale attività, le regole introdotte dal decreto-legge "Salva Casa" garantiscono per i micro appartamenti idonee condizioni igienico-sanitarie.

"L'auspicio - conclude la nota - è che la Regione Sardegna possa garantire la piena operatività di queste innovazioni legislative anche sul territorio regionale".

Nessuna intromissione da Roma”: Todde e Comandini rispondono a Salvini sul Salva Casa

La presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde e il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini rispondono con fermezza alla lettera ricevuta dal Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini sul disegno di legge regionale noto come Salva Casa, licenziato dalla Commissione consiliare 'Governo del territorio, pianificazione paesaggistica, edilizia'.

«È molto grave che un Ministro della Repubblica intervenga su un provvedimento regionale, tra l’altro ancora in itinere, facendo rilievi in materia di edilizia, dove la Sardegna ha competenza primaria», sottolineano Todde e Comandini, definendo l’episodio «senza precedenti».

Le critiche di Salvini riguardano due punti del DPR 380/2001 non recepiti dalla Commissione: il primo sulla possibilità di ridurre l’altezza minima dei locali abitativi a 2,40 metri. «Il rimedio che il Governo propone per il caro-affitti – attacca Todde – è quello di consentire l’abitabilità a dei veri e propri loculi. Pensare che un locale di 20 metri quadri, alto 2,40 metri, possa essere equiparato a una dimora, è semplicemente una follia».

Comandini replica: «Quel principio è stato recepito, ma meglio declinato, con una disciplina più armonica e adatta alla realtà regionale».

La seconda osservazione del Ministro riguarda gli standard dimensionali degli alloggi monostanza. «20 metri quadri non possono essere definiti casa», ribadisce Todde. «Sono più simili a un posto auto. In Sardegna non c’è bisogno di costruire micro-appartamenti: abbiamo già tante abitazioni inutilizzate».

Comandini chiarisce che lo standard minimo richiesto da Roma «non rappresenta una norma fondamentale di riforma economico-sociale» e dunque non vincola la Regione, dotata di competenza primaria in materia edilizia.

«Ringraziamo il Ministro per la lettera – concludono – ma solo la nostra Assemblea può modificare il provvedimento, in piena autonomia».