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"Tutto il partito ha fatto uno sforzo per mantenere quell'unità che era stata già trovata due anni fa, con l'elezione di Giuseppe Meloni alla presidenza e di Piero Comandini alla segreteria. Lo spirito unitario è fondamentale, non per la sopravvivenza del Pd, quanto per il supporto e per le responsabilità che il partito ha nei confronti della Giunta regionale, che è l'unica alternativa al governo regionale precedente e al governo nazionale di Giorgia Meloni, che della Sardegna sta facendo strame".
Sono le prime parole da neo segretario del Pd sardo di Silvio Lai, al termine dell'assemblea che lo ha acclamato nuova guida al posto di Piero Comandini, questo pomeriggio a Tramatza. Il deputato, che all'interno dei dem fa capo all'area dei Riformisti, insieme alla neo presidente Giovanna Scanu ha preso "un impegno di carattere programmatico". "Dobbiamo sviluppare e far crescere la nostra elaborazione culturale e politica, per metterla a disposizione del gruppo e della Giunta regionale", afferma.
Due i temi al centro del nuovo percorso del Pd: i giovani e i diritti sociali. "La Sardegna potrebbe essere la prima regione che allevia i Comuni dalla responsabilità dei nidi. Noi potremmo essere la prima regione che dà il nido alle famiglie e ai bambini - afferma. C'è un tema di disuguaglianza interno alla regione: vivere a Sassari o a Cagliari è diverso rispetto a Nuoro o Oristano. La quantità e la qualità dei servizi, soprattutto scuola e sanità, sono talmente diversi da generare già all'interno della struttura regionale delle differenze profonde".
Subito vertice con la governatrice: "Già domani incontrerò la presidente Todde - annuncia - poi le altre forze politiche, girerò i territori e fra tre settimane ci ritroveremo in assemblea per sviluppare l'avvio di un percorso che porterà alla conferenza programmatica già a fine novembre".