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Si è tenuto oggi a Roma l’incontro tra la presidente della Regione, Alessandra Todde, e il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Nel corso del colloquio, la Presidente Todde ha rappresentato le legittime preoccupazioni della Regione in relazione all’ipotesi di trasferire un numero rilevante di detenuti sottoposti al regime del 41-bis negli istituti penitenziari sardi e che potrebbero determinare gravi conseguenze sotto il profilo della sicurezza, della sanità, dell’economia e della coesione sociale del territorio.
«La riunione con il ministro Nordio – ha dichiarato la Presidente Todde – è stata utile e costruttiva e ha consentito di gettare le basi per un dialogo continuativo tra Regione e Ministero, nel pieno rispetto delle posizioni e dei ruoli istituzionali. Ho ribadito come la Sardegna, individuata quale area a rischio di insediamento e sviluppo mafioso, sia particolarmente esposta agli effetti negativi derivanti dalla presenza di un numero elevato di detenuti al 41-bis. Ciò potrebbe favorire il consolidamento di legami tra la criminalità organizzata tradizionale e quella locale, con ricadute sociali e sanitarie che non possono essere sostenute in assenza di un piano strutturato di interventi. La Sardegna non può e non deve essere considerata terreno di sperimentazioni pericolose. Dal colloquio col ministro Nordio, si rileva che allo stato attuale non è stata ancora assunta alcuna decisione definitiva», ha concluso Todde.
Il ministro ha confermato l’impegno a mantenere costantemente informata la Regione in merito alla collocazione dei detenuti in regime di 41-bis in Sardegna.