La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il conflitto di attribuzione sollevato dalla Regione Sardegna in relazione alla sentenza del Tribunale di Cagliari che aveva rigettato il ricorso di Alessandra Todde contro l’ordinanza-ingiunzione del Collegio regionale di garanzia elettorale.

Lo stabilisce la sentenza n. 148, pubblicata oggi, con cui la Consulta chiarisce che il Collegio di garanzia ha oltrepassato i propri poteri pronunciandosi sulla decadenza della presidente della Regione «in ipotesi non previste dalla legge come cause di ineleggibilità».

Secondo la Corte, il Collegio ha “cagionato una menomazione delle attribuzioni costituzionalmente garantite alla Regione Sardegna”, non spettando allo Stato, e per suo conto al Collegio di garanzia, affermare che “si impone la decadenza del candidato eletto” e disporre la trasmissione dell’ordinanza al Consiglio regionale per l’adozione del relativo provvedimento.

La Consulta ricorda che i Collegi regionali di garanzia elettorale, istituiti nel 1993 per il controllo sulle spese elettorali e poi estesi alle elezioni regionali, sono organi statali indipendenti incaricati di vigilare sulla regolarità delle campagne elettorali. In Sardegna, la loro competenza è riconosciuta attraverso una norma regionale del 2013 che rinvia alle leggi statali in materia.

Tuttavia, osserva la Corte, anche se le irregolarità contestate a Todde — come la mancata nomina di un mandatario elettorale o alcune incongruenze nel rendiconto delle spese — sono gravi, non rientrano tra le ipotesi di ineleggibilità o decadenza previste in modo esplicito dalla legge 515 del 1993. Pertanto, nel disporre la decadenza, il Collegio di garanzia ha esorbitato dai propri poteri.

La Corte precisa inoltre che resta impregiudicata la questione relativa alla riqualificazione dei fatti, che potrà essere valutata dal giudice civile competente nel giudizio di opposizione all’ordinanza-ingiunzione. Nel caso specifico, l’ordinanza era già stata confermata dal Tribunale di Cagliari lo scorso 28 maggio, limitatamente alla sanzione pecuniaria inflitta.

Infine, la Consulta ha dichiarato inammissibile il conflitto di attribuzione promosso dalla Regione nei confronti dello Stato in relazione a quella stessa sentenza: la decisione del Tribunale, infatti, è stata pronunciata tra Alessandra Todde e il Collegio di garanzia, senza il coinvolgimento diretto della Regione, che è rimasta estranea al procedimento.

Le affermazioni del giudice sul ruolo del Consiglio regionale, quindi, non sono vincolanti per l’Assemblea sarda, che non si è ancora formalmente espressa sulla vicenda. Secondo la Corte costituzionale, manca dunque «l’attualità della lesione lamentata», motivo per cui il ricorso regionale è stato dichiarato inammissibile.