Roma

Appena nato salvato da intervento alla gola, massa tumorale impediva respiro

Intervento unico nel suo genere eseguito mentre il neonato era ancora connesso alla placenta

Appena nato salvato da intervento alla gola, massa tumorale impediva respiro

Di: Adnkronos


Roma, 6 feb. (Adnkronos Salute) - Un'enorme massa tumorale all'altezza della gola gli avrebbe impedito, alla nascita, di respirare. La vita di un feto di 37 settimane è stata salvata al momento del parto da un intervento unico nel suo genere, eseguito mentre il neonato era ancora connesso alla placenta. Pochi minuti a disposizione dei chirurghi per estrarlo dalla pancia della mamma e collegarlo alla macchina cuore-polmone, prima di recidere il cordone ombelicale e completare il parto cesareo. La procedura salvavita, denominata Exit-to-Ecmo, è stata eseguita all'ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma da un'équipe multidisciplinare coordinata dagli specialisti dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù, dove 3 giorni dopo è stata anche rimossa la massa tumorale. A distanza di 4 mesi il bambino sta bene ed è tornato a casa con la famiglia.

Il bimbo aveva sviluppato in utero una massa tumorale benigna, ma a crescita 'tumultuosa', molto compatta e voluminosa. Il tumore, localizzato sul collo (dal mento alla spalla), era grande quanto la testa del piccolo paziente e aveva ormai inglobato i vasi arteriosi (carotide) e la via respiratoria (trachea). Per queste caratteristiche la massa avrebbe impedito al bambino di respirare da solo al momento della nascita e avrebbe impedito anche ai medici di procedere con l'intubazione o con la tracheotomia (apertura chirurgica della trachea) per consentire la respirazione, procedure estreme, ma standard in circostanze simili.

Durante la gestazione la mamma è stata assistita dagli specialisti del Bambino Gesù, che hanno seguito l'evoluzione del tumore nel feto e pianificato nel dettaglio il momento del parto preparandosi a tutte le evenienze.

Il parto in Exit (Ex-utero intrapartum therapy) - spiegano dal Bambino Gesù - consiste nell'estrarre parzialmente il feto dalla pancia della mamma, con taglio cesareo, mantenendolo connesso a cordone ombelicale e placenta che continuano così ad assicurare la circolazione e l'ossigenazione del sangue del bambino. Questa procedura concede ai chirurghi un breve intervallo di tempo (circa 40-50 minuti) prima di dover completare il parto con il clampaggio del cordone ombelicale, durante il quale si possono eseguire manovre come l'intubazione o la tracheotomia per supportare la funzione respiratoria del bimbo. Nel caso specifico, considerati volume e consistenza del tumore che impedivano il rapido accesso alle vie aeree con le tecniche 'convenzionali', l'unica possibilità per il piccolo era la circolazione extracorporea (Ecmo - Extra corporeal membrane oxigenation). Il posizionamento della macchina cuore-polmone, che sostituisce dall'esterno la funzione respiratoria e cardiaca, è una manovra chirurgica molto delicata e complessa, ancor più in emergenza.

A poche ore dalla nascita - sempre con il supporto dell'Ecmo - il bimbo è stato trasferito all'ospedale pediatrico Bambino Gesù per la preparazione all'intervento di rimozione del tumore. L'operazione, durata circa 7 ore, è stata eseguita 3 giorni dopo il parto da un'équipe multidisciplinare composta da chirurghi neonatali, anestesisti, cardiochirurghi, perfusionisti, neurofisiologi, otorinolaringoiatri e infermieri del Bambino Gesù. Nelle settimane successive il piccolo è stato assistito in ospedale per il recupero post intervento e per le cure oncologiche. Dopo 4 mesi di ricovero è tornato finalmente a casa per trascorrere il suo primo Natale con la famiglia. Il parto cesareo Exit-to-Ecmo è stato portato a termine all'ospedale San Pietro Fatebenefratelli grazie al lavoro di diverse équipe coordinate dai responsabili dell'area delle Scienze fetali-neonatali e cardiologiche del'ospedale pediatrico della Santa Sede.

Al caso del piccolo paziente, per il Bambino Gesù hanno collaborato gli specialisti delle Unità operative di Medicina e Chirurgia fetale e perinatale; Cardiochirurgia, Chirurgia neonatale, Terapia intensiva neonatale; Otorinolaringoiatria; Ecmo; Neurorianimazione pediatrica; Anestesia e rianimazione; Oncoematologia, trapianto emopoietico e terapie cellulari e Anatomia patologica. Per l'ospedale San Pietro Fatebenefratelli, le unità operative di Ostetricia e ginecologia e Terapia intensiva neonatale.

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