Politica

8 marzo, Meloni sull'occupazione: "Italia è ultima in Ue"

"La festa della donna non è solo un giorno di celebrazione, ma un'occasione per riflettere", ha scritto Giorgia Meloni sui social

8 marzo, Meloni sull'occupazione:

Di: Redazione Sardegna Live


Giorgia Meloni , che ha presenziato alla cerimonia con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale per la Giornata internazionale della donna , insieme alle più alte cariche dello Stato, ha scritto sui social: " La festa della donna non è solo un giorno di celebrazione, ma un'occasione per riflettere sulle conquiste raggiunte e sugli obiettivi ancora da perseguire ". " Grazie al supporto di politiche concrete messe in atto dal nostro governo, abbiamo promosso l'occupazione femminile, i cui risultati - certificati dai dati Istat - ci rendono particolarmente fieri. Tuttavia, non possiamo fermarci qui. Siamo consapevoli che ci sono ancora sfide da affrontare e continueremo a lavorare con determinazione per garantire alle donne un futuro migliore in cui poter realizzare pienamente il loro potenziale, senza dover scegliere tra vita e lavoro ". " Un grazie a tutte le donne per come dimostrano, ogni giorno, il loro impegno, la loro determinazione e la loro infinita capacità di fare la differenza nella società ".

Su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: " L'Europa ha contribuito alla parità di genere. Per la trasparenza salariale, più donne nei consigli di amministrazione e libertà dalla violenza. Ma il percorso verso la piena uguaglianza è ancora lungo . Richiede attenzione e impegno ogni giorno. E da ognuno di noi". "Quando ero piccola le donne non avevano pari diritti. Ora nel 2024 guardate quanta strada abbiamo fatto. Continuiamo la lotta per la parità di diritti e opportunità, per tutti ", aggiunge.

" Le donne hanno cambiato il mondo ": così sui social la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, pubblicando un video. " Nel corso della storia - afferma Metsola nel breve filmato -, le donne sono state pilastri di forza e resilienza in ogni società: dal guidare le famiglie a guidare le nazioni, dall'infrangere le barriere nei consigli di amministrazione all'aprire la strada nella scienza e nella tecnologia, le donne hanno cambiato le cose e frantumato gli stereotipi ”. " Sta a noi rendere più semplice per coloro che verranno dopo di noi passare il testimone alla generazione successiva, sottolineando l'impatto che le donne hanno avuto e continuano ad avere nelle nostre comunità e società ", sottolinea il presidente dell'Eurocamera.

Roccella: 'Donne sempre protagonista ma la storia scritta dagli uomini'

"'Siamo donne, siam più della metà, ma non contiamo niente in questa umanità'. Era il ritornello di una canzone militante degli anni Settanta, quando le piazze si riempivano di donne colorate, festanti, che lottavano per la propria libertà, per cambiare le leggi e il costume, lo spazio pubblico e quello privato - ha detto la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella durante la celebrazione della Giornata Internazionale della donna al Quirinale -. La frase della canzone è vera, ma non del tutto: le donne in realtà hanno sempre contato, ci sono sempre state nella storia dell'umanità, l'hanno costruita da protagoniste. La storiografia però è stata scritta dagli uomini, che hanno raccontato quello che a loro sembrava più importante, cioè gli eventi politici, militari, la sfera del potere, insomma la storia evenemenziale".

"Per ogni essere umano la vita privata, gli affetti, la cura, l'affidamento e la solidarietà sono una parte fondamentale dell'esistenza, e in questa zona, chiusa da mura domestiche spesso invalicabili, le donne hanno speso le proprie energie e le proprie vite: hanno allevato bambini, curato fragili e malati, reso abitabile lo spazio che non lo era, tutti i giorni, con intelligente pazienza. Ma dietro la ripetitività dei gesti del lavoro domestico e di cura c'è una forza utopica inesplorata che ha mandato avanti e conservato il mondo. In questa attività le donne hanno riversato una tensione interiore verso una perfettibilità precaria, instabile, destinata a rompersi subito per essere continuamente ricreata. L'utopia femminile è stata nonviolenta e concreta, quotidiana e minimalista, perché pensata dentro un sistema di relazioni; non ha prefigurato modelli astratti, ma si è mossa su bisogni reali, per persone reali. Anche questa quotidianità è stata storia, anche da qui è passata la costruzione della civiltà umana, con le sue conquiste".

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