Cagliari

Commissione Insularità: presentata la relazione annuale

Dopo l’approvazione della proposta di legge nazionale, il prossimo obiettivo è la costituzione di una Macroregione del Mediterraneo occidentale

Commissione Insularità: presentata la relazione annuale

Di: Redazione Sardegna Live


“Diciannove sedute, un lavoro intenso, costante, costruttivo e trasversale che ha portato la Commissione speciale per il riconoscimento dell’insularità, presieduta da Michele Cossa (Riformatori), ad approvare all’unanimità la proposta di legge nazionale sulle “Misure straordinarie finalizzate alla compensazione dei costi dell’insularità della Sardegna” e a redigere un dossier di oltre 400 pagine che potrà essere utilizzato per successivi lavori di approfondimento sul tema”. Così la Commissione insularità, istituita a novembre del 2019. ha presentato il lavoro svolto nell’ultimo anno.

“Il prossimo obiettivo – hanno spiegato i consiglieri nel corso di un’apposita conferenza stampa - è realizzare una Macroregione del Mediterraneo occidentale con la Sardegna capofila”.

Il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, si è complimentato con il presidente della Commissione e con tutti i suoi componenti per l’importante lavoro fatto, sottolineando che la stessa Commissione è stata istituita per volontà del Consiglio regionale con l’obiettivo di tutelare e rivendicare il diritto al riconoscimento del principio di insularità in Costituzione, guardando anche all’Europa e alla collaborazione tra regioni insulari.

Pais ha, poi,  ripercorso le tappe fondamentali dei lavori del Parlamentino, dall’audizione alla Commissione Affari costituzionali del Senato sul disegno di legge costituzionale 865, che prevede il reinserimento del principio di insularità in Costituzione (articolo 119), alla lettera al presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, ma ha anche ricordato le audizioni del presidente della Regione Christian Solinas, degli ex presidenti della Regione, dei parlamentari sardi, degli eurodeputati della circoscrizione Isole, dei docenti universitari e dei membri Isprom,  oltre al lavoro di quantificazione del deficit di Pil pro capite, dovuto alla condizione di insularità, realizzata dall’Istituto Bruno Leoni, che ammonta a 5.700 pro capite l’anno.

Il presidente Cossa ha ringraziato il presidente Pais e tutti i componenti della sua commissione che hanno lavorato nell’esclusivo interesse dei sardi, senza contrapposizioni politiche. La proposta di legge nazionale, appena approvata, non solo non va in contrapposizione con quella di modifica costituzionale, - ha spiegato Cossa - ma ha l’obiettivo di anticipare gli effetti della modifica in Costituzione. Il prossimo obiettivo è l’istituzione – ha ribadito Cossa -  della Macroregione del Mediterraneo occidentale e, appena l’emergenza sanitaria consentirà di riprendere la normale attività, la Commissione ha già in programma incontri a Bruxelles, ma anche con le altre regioni del Mediterraneo occidentale e quelle insulari. Soddisfatto per il lavoro svolto anche il vice presidente della Commissione, Eugenio Lai (Leu), che ha sottolineato il lavoro costante, assiduo, unitario e costruttivo, portato avanti da tutti i commissari nell’interesse dei sardi.

Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha ricordato che la Sardegna non ha sufficiente autonomia in settori strategici come quello dei trasporti e che questa iniziativa legislativa deve avere l’obiettivo, non di ottenere solo risorse aggiuntive, ma di essere messi nelle condizioni di poter utilizzare meglio tali risorse. Soddisfatto per il lavoro della Commissione anche Roberto Caredda (presidente del gruppo Misto). Il capogruppo della Lega, Dario Giagoni, ha rimarcato il grande lavoro unitario di tutte le forze politiche e ribadito che il riconoscimento del principio di insularità rappresenta lo strumento che consentirà alla Sardegna di essere competitiva in Europa e arrivare, non a una condizione di uguaglianza con le altre regioni, ma di equità. Per l’esponente della maggioranza è fondamentale coinvolgere gli europarlamentari perché alla Sardegna sia riconosciuta la condizione di regione ultra periferica, così da poter intervenire in maniera più efficace sui trasporti.

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